Mi hanno colpito almeno due cose, della composizione di questo governo. La prima è che uno come Calderoli, nel 2022, sia stato incredibilmente nominato ministro di un governo di un paese occidentale. Per i corti di memoria, Calderoli è colui che nel 2013 diede pubblicamente dell'orango alla ministra per l'integrazione dell'allora governo Letta Cécile Kyenge (si beccherà una condanna in primo grado per diffamazione con l'aggravante dell'odio razziale); nel 2006 dichiarò che "La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni. Qua rischiamo di diventare un popolo di ricchioni"; nel 2009 disse che "gli immigrati musulmani vengono a chiederci di togliere i nostri crocifissi o di rinunciare al nostro Natale e ai nostri presepi! La porta è sempre aperta: tornino giù nel deserto a parlare con i cammelli o nella giungla con le scimmie!" L'elenco di autorevoli dichiarazioni di questo simpatico signore, che da svariati decenni staziona in parlamento lautamente retribuito da tutti noi, è ancora lungo, ma mi fermo qui per decenza.
L'altra sorpresa riguarda la nomina di Eugenia Roccella a ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità. La signora Roccella, nata politicamente nei radicali come femminista (curò un libro dal titolo Aborto, facciamolo da noi), è oggi tra le personalità politiche più reazionarie e negatrici di diritti del panorama politico attuale, rigidamente contraria ad aborto, eutanasia, diritto di decidere sul fine vita, fecondazione assistita, unioni omosessuali e quant'altro. La versione femminile di Pillon, si potrebbe dire. Credo che i tanti timorosi circa la piega che potrà prendere nel prossimo futuro la lotta per i diritti, abbiano ogni ragione di essere preoccupati.
Per il resto mi pare che, ad esclusione di Tajani, ministri di una qualche caratura internazionale non se ne vedano, e non è cosa di cui non preoccuparsi, oggi, se si considera che le grandi decisioni che impattano sulle nostre vite si prendono a livello globale ed europeo. Fanno a questo proposito quasi sorridere quelle diciture aggiunte ai nomi di alcuni ministeri, come lo Sviluppo economico a cui si è aggiunto "e del made in Italy"; quello dell'Agricoltura a cui si è aggiunto "e della sovranità alimentare"; quello dello Sport a cui si è aggiunto "e dei giovani"; quello della Famiglia a cui si è aggiunto "e della natalità", come se bastasse cambiare il nome a un ministero per risolvere il problema (ammesso che quello della denatalità lo sia realmente). Scorrendo queste denominazioni sembra un po' di scorgere accenni di vecchie reminiscenze del Ventennio, condite con un certo, ridicolo, sovranismo alla casereccia con cui - strillavano in campagna elettorale - si pretenderebbe di far capire all'Europa che "la pacchia è finita". Auguri a noi.
Calderoli anni fa indossò in tv una maglietta irriverente verso l'Islam che fece scoppiare gravi disordini in Libia e mi sa che ci è costata un po'di soldi.
RispondiEliminaD'altro canto se qualcuno da quelle latitudini avesse irriso il Crocifisso, non ci sarebbe stata alcuna reazione diplomatica.
L'Europa mi pare che stava già in crisi senza il nostro contributo.
È vero, mi sono dimenticato di citare quell'episodio...
EliminaE la Santanchè? Giuro che quando ho visto il suo nome non volevo crederci.
RispondiEliminaC'è posto per tutti :-)
EliminaL'Armata Brancaleone è una squadra di nuoto sincronizzato al confronto con questo governo.
RispondiEliminaCalderoli semplicemente lo odio, è un laido volgare cafone privo di qualità morali.
Un "nuovo" governo che mi lascia senza parole, ma se gli italiani hanno voluto questo e questo sia, ma stiamo in guardia.
RispondiEliminasinforosa