Ho ascoltato con estremo interesse la bellissima conferenza di Telmo Pievani che linko in calce a questo post. Il tema è la siccità. Come forse ricorderete, durante l'estate in molte zone d'Italia, ma anche fuori (è stata razionata anche in Inghilterra, prima volta nella sua storia), l'acqua è stata razionata e in molti posti lo è ancora, per poter fare fronte alla gravissima crisi idrica che ci ha colpiti (le immagini drammatiche del Po in secca le abbiamo viste tutti).
Ma questa siccità, per la quale in molte zone è stato richiesto lo stato di calamità, in realtà non è una calamità, né una emergenza, è semplicemente normalità. Si sa da almeno vent'anni che l'innalzamento progressivo delle temperature dovuto alle attività umane avrebbe portato a questo, era già stato previsto da tutti i modelli matematici e scientifici, così come si sa da trent'anni che, mediamente, oltre il 40 per cento dell'acqua che circola nei nostri fatiscenti acquedotti va perduta. Quindi non c'è niente di emergenziale in tutto ciò, c'è solamente la tara cognitiva che abbiamo noi umani di non riuscire a porre rimedio a problemi noti che si snodano sul lungo termine.
A partire dal minuto 53 in poi, c'è la parte più interessante della conferenza, che è quella in cui il grande scienziato risponde alle domande dei presenti su argomenti come demografia, spostamenti umani, sostenibilità del nostro modo di vivere, pandemia, deforestazione, il dramma e i danni prodotti dagli allevamenti intensivi, le prospettive per il futuro e ciò che attenderà le generazioni che verranno (i nostri figli e i nostri nipoti). Nel complesso, una bellissima panoramica per riuscire a capire meglio il mondo in cui viviamo e il nostro ruolo in esso.
Beh, penso che questa domanda dovresti rivolgerla a chi vi ha erogato il contributo.
RispondiEliminaCiao Valeria.