Mi è capitato per caso sott'occhio la risposta di un teologo a un credente che chiede se, alla luce della dottrina cattolica, masturbarsi sia peccato. Il teologo risponde affermativamente, non tanto - dice - per la trasgressione a un comandamento, che presumo sia quello che intima di non commettere atti impuri, ma perché chi si masturba "sta facendo del male a sé stesso perché questa energia umana fatta per esprimere e alimentare l’amore e per generare vita viene usata per procurarsi un piacere solitario."
Il peccato, però, se ho capito bene, non sta tanto nel procurarsi un piacere solitario, checché ne dica il teologo, ma sta nel fatto che il piacere è improduttivo (il famoso "non disperdere il seme" di una celebre canzone di De André). Questa cosa fa abbastanza sorridere, a pensarci, per il fatto che fare sesso esclusivamente per procreare non è altro che una delle forme più bieche di materialismo. E sentirlo predicare dai cattolici, che parlano sempre di spirito... Insomma, la cosa fa sorridere, a pensarci.
Per quanto riguarda il non commettere atti impuri, il teologo credo faccia bene a non prenderlo come paradigma per affibbiare alla masturbazione il grado di peccato, perché, per quanto ne so io, quel comandamento fa riferimento all'adulterio, non a forme non canoniche di pratiche sessuali. Ma queste sono sottigliezze teologiche che lascio a chi è più competente di me.
Alla fine, ciò che più mi sorprende è che la chiesa, in merito alla masturbazione, non si è mossa di un millimetro dai tempi in cui ero giovinetto io. Ricordo molto bene, infatti (sono cresciuto in una famiglia e un ambiente cattolici), gli anatemi del prete sul toccarsi, che è cosa sporca, peccato mortale, guai, si paventava addirittura il rischio di diventare ciechi, oppure ti poteva cadere l'appendice pendula. Per non parlare poi di quando, da dietro la grata del confessionale, il temibile prete chiedeva se ci si fosse toccati e quante volte.
Ecco, siamo ancora fermi a 50 anni fa. Ancora lì a demonizzare una delle cose della vita più naturali che ci siano: la soddisfazione di una pulsione sessuale, un bisogno primario come mangiare, bere o dormire. Ma ancora più tristezza me l'ha provocata la domanda del richiedente consiglio, una persona attanagliata dal dubbio e dalla paura. Paura. A dimostrazione del livello di sudditanza psicologica che alcune persone possono raggiungere nei confronti di dettami religiosi fuori da qualsiasi logica e totalmente (questi sì!) contro natura.
Certo che frequentavamo lo stesso catechismo; le direttive erano uguali per tutti.
RispondiEliminaIl mio padre confessore mi diceva "Andrea, quando ti masturbi non ti senti brutto e volgare proprio esteticamente. Per le ragazze invece è diverso.."... ah ah ah, era un prete un po' particolare.. un fondo di verità c'è... quando ci masturbiamo noi uomini siamo veramente bruttini e inguardabili mentre le donne mantengono una bellezza incredibile.
RispondiEliminaAh, quindi il tuo padre confessore nutriva una sorta di indulgenza verso le donne che si masturbavano in ossequio a una presunta loro maggiore grazia.
EliminaInteressante 😁
Trovo assurda ogni parola espressa dalla Chiesa su questioni di natura sessuale.
RispondiEliminaDiventasse meno transigente nei confronti dei preti pedofili piuttosto!
Io trovo assurda ogni parola espressa dalla chiesa anche su altri temi. Ma è normale che sia così, dal momento che siamo su posizioni antitetiche.
EliminaGiuro che ho frequentato il catechismo dalla seconda elementare alla terza media e non mi hanno mai parlato di masturbazione, né durante le confessioni il parroco mi ha mai chiesto se mi toccassi.
RispondiEliminaStiamo parlando del periodo che va (all'incirca) dal 1994 al 2000. Quindi comunque vent'anni fa, non sei.
Il fatto che io sia atea, però, la dicr lunga su cosa penso della Chiesa e dei suoi bizzarri dogmi.
Beh, evidentemente sei capitata in un ambiente cattolico più "aperto" rispetto a tanti altri. Sono fortune anche queste.
EliminaFortune che io non ho avuto. Ma credo che, forse, sia stato anche un bene, nel senso che l'aver avuto a che fare con queste assurdità che ha contribuito a farmi allontanare da quell'ambiente.
Carissimi,
RispondiEliminascusate se mi permetto, ma son capitato per caso su questa pagina e mi sembra che, sia nell’articolo sia nei commenti, stiano scritte cose profondamente errate e non rispecchianti la verità.
Innanzitutto, la masturbazione NON È un bisogno naturale dell’uomo ed il soddisfacimento del desiderio sessuale NON È una necessità primaria come mangiare e bere. Se così fosse, allora tutti gli uomini e le donne dovrebbero praticare qualche attività sessuale, in ogni giorno della vita, altrimenti morrebbero!
Le pulsioni erotiche sono provocate dall’azione dell’ipòfisi, una ghiandola che si trova nel cervello e che secerne, in presenza di specifici stimoli, l’ormone che stimola l’azione delle gonadi. Ciò significa che, se gli stimoli erotici non ci sono, l’ipofisi non produce nulla e quindi le gonadi non sono stimolate.
È lo stesso procedimento che avviene per le ghiandole lacrimali: in assenza delle circostanze che le stimolano (immagini particolarmente commoventi, ad esempio), queste possono stare inattive senza un limite di tempo e senza, per questo, provocare danni alla persona. Come una persona non soffre di disturbi se non piange, così non soffre se non pratica attività sessuale. In sostanza sta tutto nella testa, perché l’ipofisi agisce soltanto in presenza di specifici stimoli erotici della vista, del tatto o del pensiero. Quindi, evitando quegli stimoli (pensieri erotici), la pulsione sessuale non soggiunge.
Questa è scienza, e va al di là della questione del peccato; quindi, non la può contestare neppure chi, qui sopra, ha scritto tantissime cattiverie (false e infondate) nei confronti della Santa Chiesa.
Al di là di questi aspetti generali, per noi cattolici l’autoerotismo è un peccato in quanto tradisce il senso stesso della sessualità, voluto da Dio. Il Signore ha creato la sessualità umana per due finalità:
1) come espressione del dono totale di sé alla persona con cui ci si è uniti inseparabilmente, per tutta la vita, mediante il Sacramento del Matrimonio. L’atto sessuale diviene quindi sigillo perenne di quella donazione vicendevole che i due sposi si sono fatta: «L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne» (Gen 2, 24);
2) come metodo per generare nella carne le nuove creature (i figli) che Dio vuole donare ai coniugi e all’umanità: «Siate fecondi e moltiplicatevi» (Gen 1, 28).
Già il primo punto basterebbe per asserire che l’autoerotismo è contrario alla sessualità come l’ha voluta Dio, perché, essendo un gesto che per sua natura va praticato da soli («aytós» in greco significa proprio «stesso», «di sé stesso»), esula completamente dalla prospettiva del dono di sé nell’amore (come, del resto, ogni atto genitale compiuto fuori del Matrimonio, ed anche nel Matrimonio, quand’anche sia diverso dal normale rapporto eterosessuale).
A ciò va aggiunto ch’è un atto che riduce la sessualità al mero godimento fisico, misconoscendo completamente il suo scopo procreativo e riducendo il corpo a mezzo per provare piacere.
Dio ci ha dato la sessualità per due scopi: unitivo e procreativo. E questo non è materialismo, bensì dare il giusto valore alle cose: l’amore non è un gioco. Puro materialismo è, semmai, adoperare la sessualità soltanto per provarne piacere fisico.
RispondiEliminaQuindi la risposta alla tua domanda iniziale è: «Sì, masturbarsi è peccato». E, se compiuto con piena avvertenza e deliberato consenso, è un peccato mortale, perché masturbandosi l’uomo inizia, pian piano, ad assuefarsi al godimento del piacere venereo, iniziando a ricercarlo come un dio e ripudiando e dimenticando così l’unico vero Dio, il Dio che ci ha creati, il Dio della nostra salvezza, il Dio che non ha esitato a sacrificarsi sulla Croce per salvarci, l’unico Dio a cui dobbiamo rendere culto. Inoltre, il corpo umano, tempio dello Spirito Santo (cfr. 1Cor 6, 19), non merita di essere profanato (sì, profanato) con atti disumani, bassi e volgari che lo riducono ad un mero strumento di piacere e sviliscono completamente la magnificenza che Dio ha voluto donare all’uomo: «Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda» (Sal 139, 14). Infine, la masturbazione è contraria anche alla Parola di Gesù: «Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore» (Mt 5, 28). Per praticare l’autoerotismo sono invece necessarii dei pensieri decisamente sporchi e impudìchi (la stimolazione dell’ipofisi di cui parlavo prima).
Non mi esprimo, poi, su tutte le critiche sterili e piene di odio che leggo in questo sito – e, in particolare, nella presente pagina – nei confronti della Chiesa Cattolica. La Chiesa, Madre e Maestra, parla delle questioni di natura sessuale perché è stato Dio stesso, mediante la divina Rivelazione, a fornire ai cattolici dei precetti e dei decreti. È fortemente irrispettoso permettersi di giudicare la Santa Chiesa (e quindi Dio) arrivando financo a volerle (e volerGli) togliere il diritto di parola, soltanto perché a voi la retta dottrina, sulla quale tutti dovremo essere giudicati al termine di questa vita terrena, dà fastidio.
Buona serata.
Francamente... il catechismo dice: "...sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato".
RispondiEliminaOra, vediamo: QUALE SENSO MORALE ormai? Vogliamo fare dei sondaggi in giro per i fedeli del mondo intero, e vediamo a quanti oggigiorno sembra "GRAVEMENTE disordinato"? Solo agli anziani probabilmente, e neanche tutti.
Non è che debba cambiare la dottrina, ma la teologia morale deve avanzare e crescere, contemplando non più i punti di vista limitati di qualche secolo fa.