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lunedì 18 aprile 2022

Vedi cara

Un passo di una vecchia canzone di Guccini recita: "Vedi cara, è difficile spiegare, è difficile capire, se non hai capito già." Mi è venuta in mente mentre cercavo di approfondire la questione della guerra in Ucraina. Ho passato quasi tutta la giornata di ieri e la mattinata di oggi a leggere articoli, documenti, ascoltare storici ed esperti, guardare video per cercare di capire le cause che hanno innescato la decisione di Putin di invadere l'Ucraina. E ho capito alcune cose. 

La prima è che si tratta di una storia estremamente complessa e articolata (vabbe', questa era facile). La seconda è che pretendere di poterne discutere su un social o su un blog è cosa che fa sorridere. La terza è che non c'è nessuno che abbia totalmente torto e nessuno che abbia completamente ragione. 

La quarta è che l'Occidente ha avuto responsabilità enormi, accumulate nell'arco degli ultimi trent'anni, nel determinare il tragico epilogo a cui siamo arrivati. E alcuni degli errori commessi sono marchiani. La quinta è che l'invasione dell'Ucraina sono, metaforicamente parlando, gli ultimi 30 secondi di un film che dura ore, o, per stare in ambito letterario, le ultime due pagine di un romanzo. Si può capire una storia intera (film o libro che sia) dal suo epilogo? No. 

Con questo non voglio dare l'impressione di giustificare ciò che ha fatto Putin, capiamoci bene, ma solo rimarcare il fatto che la narrazione imperante del Putin cattivo contro l'Occidente buono è una semplificazione ridicola che non offre alcuna possibilità di potere farsi un'idea anche solo approssimativa della realtà delle cose. E qui l'informazione ha responsabilità enormi. I telegiornali e i media in generale, invece di stare lì a ogni ora a farci il resoconto dell'ultima strage, dell'ultima carneficina o dell'ultimo scempio, invece di profondersi in quest'inutile e rivoltante spettacolarizzazione del dolore, cosa che ogni altro media del mondo non fa, renderebbero senz'altro un servizio migliore cercando di spiegare il pregresso, fornendo magari qualche breve approfondimento.

E invece no. I media stanno facendo con la guerra esattamente ciò che hanno fatto per due anni col covid: spettacolarizzazione invece di spiegazioni. Ogni giorno il bollettino dei morti, le immagini delle terapie intensive, le storie tragiche e patetiche di chi ha perso cari ecc., tutte cose di nessuna utilità se non l'appagamento di quella morbosità latente che è naturalmente insita in ognuno di noi.

Non sto dicendo che non si debba fare cronaca o non si debba parlare di ciò che succede (guerra o pandemia che siano), sto dicendo che sarebbe molto più utile, e forse eticamente accettabile, evitare certe spettacolarizzazioni e impiegare più tempo ed energie in approfondimenti e spiegazioni, approfondimenti e spiegazioni possibilmente non sempre inseriti in una narrazione a senso unico.

10 commenti:

  1. Ok, sembro una pigra approfittatrice se ti chiedo qualche link?

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    1. No, non sei una profittatrice. Vado a cercarne qualcuno nella cronologia e torno.

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    2. Questo e questo possono essere due buoni punti di partenza.

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  2. Ops, ho replicato per errore lo stesso link. Intendevo questo.

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  3. Molto ben fatto il documentario, sarebbe bello che lo trasmettessero in TV.

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    1. Ne dubito. In ogni caso voglio precisare che non nutro alcun stima verso l'autore del documentario per tutta una serie di motivi. Riconosco però che il documentario in questione è fatto molto bene e gliene do atto.

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  4. Ho usato i tuoi link e da quel poco che ho appreso leggendo di questo mese di guerra, mi pare che i conti tornino. Persino nei "regalini" piovuti dal cielo e indirizzati ai bambini (un orrore nell'orrore). Quel che la narrazione corrente (obbediente?) ci dice della guerra è a senso unico e chi si ostina a dare informazioni diverse viene messo alla gogna.
    Da tempo, ma maggiormente dal covid in poi, ogni fatto nasce con una riga in mezzo: da una parte i giusti, buoni, corretti, colti, e dall'altra i cattivi, menzonieri e chissà che altro. Per capire davvero, invece, occorre tenere in considerazione che fra il bianco e il nero esiste una zona grigia da esplorare e capire a fondo... solo così potremo iniziare a cercare soluzioni a problemi complessi. Resta il fatto che la brutalità, la violenza e le bombe siano fatti gravi e senza giustificazioni.
    Ciao informatissimo Andrea.

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  5. >Quel che la narrazione corrente (obbediente?) ci dice della guerra è a senso unico e chi si ostina a dare informazioni diverse viene messo alla gogna.

    Si, è così. Questo naturalmente non giustifica né è una attenuante di ciò che ha fatto Putin. Si tratta solo di avere una completa panoramica delle vicende, compreso il pregresso, per coniscere i motivi che hanno portato a questo.
    Ciao Sari.

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