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giovedì 28 aprile 2022

Doppio cognome

Quando ho letto della sentenza della Consulta, che certifica il diritto di assegnare a un figlio entrambi i cognomi dei genitori o anche solo quello della madre, la prima cosa che ho pensato è stata: finalmente! E poi mi sono chiesto i motivi per cui si sia dovuto aspettare il 2022 perché si muovesse qualcosa in questo senso. Ma d'altra parte siamo pur sempre anche il paese dei Pillon, che infatti non l'ha presa bene, ho letto.

Naturalmente adesso tocca al legislatore dare forma di legge alle indicazioni della Corte costituzionale, e qui potrebbero nascere i problemi perché, è noto, il Parlamento non si è notoriamente mai mostrato particolarmente sollecito a tradurre in concretezza legislativa le spinte dei supremi giudici su vari altri argomenti. Vedremo.

10 commenti:

  1. E' stata una grande sentenza, pure io ho esclamato : " Finalmente!". Speriamo non rimanga solo tale. Arriviamo sempre troppo tardi, purtroppo non si può negare che siamo un paese ancora attraversato da una corrente maschilista, negli ultimi anni sembra che stiamo addirittura peggiorando.

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    1. Lo so, d'altra parte veniamo da secoli di cultura patriarcale, che non è così facile scrollarsi di dosso.

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  2. E quale prima? Quello dell'uomo o quello della donna? Ci sarà da discutere, o forse non si discuterà affatto. :(

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    1. Mi piace immaginare che la maggior parte delle coppie non si accapiglierà su questo. Almeno lo spero.

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  3. In realtà è già possibile dal 2017 dare entrambi i cognomi alla prole, a patto che quello materno sia inserito per secondo. Da adesso (o meglio, da quando sarà opportunamente modificata la legge) sarà possibile dare entrambi i cognomi, o anche solo uno dei due, con la successione decisa dai genitori.

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  4. Quando i giudici si fanno prendere dal politicamente corretto e ignorano i fondamenti della matematica (la potenza di due ovvero l'esponenziale a base due) escono queste cose folkloristiche che crollano sotto il proprio peso al secondo o terzo passaggio.
    Solo degli sciocchi non pensano al puttanaio che averra' alla seconda generazione per i figli di Mario Rossi Verdi Bruni Bianchi e Valeria Vercesi Baratti Manzoni Cuppi.
    E siamo solo al secondo passaggio!

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    1. Il doppio cognome è già regolato da tempo, per legge, in ogni altro paese d'Europa (in Portogallo si possono dare ai figli fino a quattro cognomi) e non si ha notizia di alcun puttanaio. Se anche ci fosse un po' di confusione all'inizio - cosa abbastanza normale quando si cambia uno status quo che dura da secoli - credo che sarebbe un prezzo più ragionevole da pagare per avere una legge giusta.

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    2. E perché solo quattro cognomi!?
      Una illusione di volemosebenetutti che crolla al secondo passaggio.
      Comunque, si tratta di riformulazion formali così care al politicamente corretto per garantire confortevoli illusioni.

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    3. I cognomi consentiti saranno comunque due, anche dopo la prima "generazione", e scelti dai genitori tra i 2/4 posseduti dai genitori.

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  5. Il politicamente corretto mi pare non c'entri nulla, in questo caso, a meno che non lo si voglia pretestuosamente tirare in ballo. Anche perché, allora, significherebbe che i padri costituenti hanno scritto la costituzione all'insegna del politically correct. La Corte costituzionale, infatti, si è limitata a fare presente che gli articoli di legge che assegnano automaticamente il cognome paterno non sono conformi a quanto prescrive il dettato costituzionale, laddove vieta discriminazioni di carattere sessuale.
    Chiarito questo, ognuno può poi interpretare tutto ciò come crede.
    Tra l'altro, in linea di mero principio non si capisce dove sia il problema. Un figlio ha due genitori ed è giusto che prenda il cognome di entrambi. Dove sta lo scandalo? (Ammesso che uno non se lo crei per motivi ideologici.)

    Quando nacquero le nostre figlie, io e mia moglie parlammo della cosa ed eravamo concordi a dare ad esse entrambi i cognomi. Non lo facemmo perché, purtroppo, all'epoca la legge non lo consentiva, altrimenti l'avremmo fatto senza problemi. Molti problemi esistono semplicemente perché ce li si crea.

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