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martedì 25 gennaio 2022

Un presidente autorevole

A me, in linea di principio, non importa granché delle tendenze politiche di cui è espressione un presidente della Repubblica. Non m'importa, cioè, se viene da una storia politica riferibile alla destra o alla sinistra. Mi interessa che sia autorevole, competente, carismatico (perché no?) e che, nei limiti del possibile, contribuisca a mantere ammantata di autorevolezza l'istituzione che incarna. Non è un mistero, infatti, che la presidenza della Repubblica è forse l'ultima istituzione che nello sfacelo politico generale mantiene ancora elevati livelli di stima nelle italiche genti.

E poi stiamo parlando appunto del presidente della Repubblica, che ha esclusivamente funzioni di controllo (in teoria neutro ed equidistante) sull'operato del governo e del parlamento, e vigila affinché l'operato dei suddetti organi si mantenga all'interno del dettato costituzionale. Quindi non m'interessa granché se, a puro titolo di esempio, viene eletta la Cartabia, pur conscio delle sue posizioni contrarie all'aborto e molto diffidente verso le unioni omosessuali. È preparata, autorevole, competente e carismatica? Va benissimo. Anche perché mica può rimandare alle Camere una legge per il solo fatto che cozza contro le sue convinzioni morali.

E poi la storia insegna che, spessissimo, presidenti riferibili a sinistra hanno agito come se provenissero dalla parte opposta e viceversa. Giorgio Napolitano, ad esempio, che veniva dal comunismo e da una storia di sinistra, firmò senza battere ciglio il famigerato lodo Alfano di berlusconiana memoria, spazzato poi via dalla Consulta perché incostituzionale. Mattarella ha firmato quelle porcate immonde chiamate decreti sicurezza voluti da Salvini. Quindi, in definitiva, non è granché importante da quale storia politica viene l'ospite del Quirinale, perché poi alla fine è la realpolitik che prevale sulla storia personale.

16 commenti:

  1. Non spira un gran bel vento e se si pensa che il Capo della Repubblica presiede il Consiglio superiore della Magistratura ed è garante della Costituzione, la carica non sarebbe da prendere alla leggera. Per questo motivo sono preoccupata.
    Ciao.

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    1. No, non è da prendere alla leggera. Mi viene un po' da sorridere (amaramente) perché quando era in gioco B. sembrava che tutti fossero incartati a causa sua e dell'attesa dello scioglimento delle sue riserve; adesso che lui è fuori dai giochi sono tutti incartati allo stesso modo. Allora, forse, il problema non era lui (almeno questa volta).

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  2. Quel "lui" non era un problema, per come vedo le cose, lo sono in realtà quasi tutti gli altri.
    Grazie.
    Ciao Andrea.

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  3. A me interessa solo che il futuro Presidente non renda impossibile la continuazione della legislatura. Elezioni a brevissimo sarebbero un disastro e porterebbero ad un immobilismo su pandemia e PNRR. E non sono fiducioso. Per questo speravo in un ravvedimento di Mattarella. E ci spero ancora, a dir la verità. Vista l'indecorosa farsa cui stiamo assistendo.

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    1. Anche a me non dispiacerebbe un Mattarella-bis, ma mi pare fermo sul suo diniego. E in fin dei conti, come dargli torto?

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  4. Sta cosa che un Presidente della Repubblica debba essere "autorevole" o "di alto profilo" mi fa molto ridere. Vorrei proprio vedere che qualcuno dicesse che aspira a un Presidente peracottaro! E poi, chi è che stabilisce che Tizio è autorevole e Caio invece no. La Cartabia è autorevole? Se la sua autorevolezza nasce dalla riforma della giustizia che ha partorito, io ho i miei dubbi. Casini è di alto profilo solo perchè è stato in un lontano passato Presidente della Camera? Non ricordo altro di Casini, nonostante stia seduto su quella poltrona parlamentare da circa cinquant'anni, a ventimila euro al mese. Ma non è più autorevole Pippo Baudo!

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    1. >Vorrei proprio vedere che qualcuno dicesse che aspira a un Presidente peracottaro!

      Vallo a dire ai milioni di italiani che avrebbero voluto vedere Berlusconi al Quirinale.

      L'autorevolezza di cui parlo nel post è quella che si inserisce nel perimetro generale del sentire comune, quel sentire che rende inaccettabile l'idea che la prima carica politica italiana sia assunta da un puttaniere con un passato di frodatore fiscale e rapporti con la mafia. Poi, certo, è normale che all'interno del suddetto perimetro ognuno inserisca i personaggi che ritiene rispondenti al requisito di autorevolezza in base alla propria personale sensibilità, alle proprie idee ecc.

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  5. A me piacerebbe la Bindi .
    Ciao Andrew

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    1. Anche a me non dispiacerebbe. Per Berlusconi sarebbe una nemesi :-)

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    2. Ma un Follini nessuno teme che salti fuori? 😱

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    3. Uhm, no, Follini tenderei a escluderlo. Non so neppure se sia stato tirato in ballo da qualcuno (non sto seguendo molto, a dire il vero).

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  6. Diciamo che in una Repubblica parlamentare come la nostra, il Capo dello Stato "conta poco". Tuttavia ci sono individui che per decenza non dovrebbero manco proporsi al Quirinale, dato che io li sbatterei a calci in bocca già dagli scranni di Camera e Senato, e non credo di essere l'unico a pensarlo.

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  7. Fra i nomi proposti ieri dal centro-destra apprezzo molto la figura di Carlo Nordio, un liberale. Sarebbe stato un bel profilo, anche un po' a sorpresa e un pochino diviso ma divisi lo siamo tutti. Mi piacerebbero anche Sabino Cassese e anche Luigi Manconi.

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  8. A me Carlo Nordio, un liberale, non sarebbe dispiaciuto come Presidente, sia da un punto di vista culturale che umano e che fa parte della Fondazione Luigi Einuaid. Non mi dispiacerebbero nemmeno Marta Cartabia, Sabino Cassese e Luigi Manconi.

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    1. Non conosco granché Nordio, a dire il vero, quindi non esprimo un giudizi. Luigi Manconi mi piace tantissimo e sarebbe veramente bello vederlo succedere a Mattarella. Ma resterà un sogno, figurati...

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