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mercoledì 19 maggio 2021

Il fascismo fa audience


Qualche tempo fa lo storico Paolo Mieli, intervistato da Andrea Purgatori, si interrogava sul successo che ancora riscuote il fascismo ai giorni nostri. Successo anche televisivo, nel senso che quando vengono trasmessi documentari sul fascismo o su Mussolini (ma anche su Hitler) gli ascolti si impennano. Questo interesse per il fascismo è certificato, oltre che dalla televisione, dalla marea di pubblicazioni che escono nelle edicole relativamente a questi temi (qui sopra ne vedete due delle tante che circolano).

Mieli ipotizzava (qui, dal min. 4:30 circa) che ciò sia dovuto alla sensazione generalizzata che su Mussolini e il fascismo non si sia raccontato tutto, che ci siano non detti e cose tenute nascoste, che ci sia una verità ufficiale e, accanto questa, un'altra verità non ufficiale.

Non so se sia così. Si tratta di una ipotesi che può avere una sua plausibilità, ma io penso che il successo che ancora oggi riscuote il fascismo in certi settori della società sia dovuto ad almeno due fattori. Il primo è che, come ebbe a dire recentemente Alessandro Barbero, l'Italia è tutt'oggi piena di fascisti, persone che hanno magari avuto nonni fascisti che hanno raccontato a figli e nipoti che sotto il fascismo si stava benissimo e non c'era nessun problema. 

Il secondo motivo credo che risieda nella ignoranza storica di larghe fasce della popolazione relativamente a cosa è stato il fascismo, il quale, specie dalle generazioni più giovani, viene acquisito (quando viene acquisito) dagli scarni e superficiali programmi scolastici o, peggio ancora, dal passaparola sui social o al bar, luoghi notoriamente privilegiati nel propalare a piene mani bufale tipo i treni in orario, l'invenzione della pensioni e cose di questo genere.

Sia come sia, purtroppo siamo messi così: il fascismo piace ancora oggi a un sacco di gente, anche se è difficile farsene una ragione.

10 commenti:

  1. E' una mia opinione, ma anche solo parlare di recrudescenze fasciste, mi da la nausea. Forse aggiusterei il titolo con un "Il fascismo, purtroppo, fa audience" tanto per chiarire a chi scorre solo i titoli..

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    1. Eh, purtroppo di recrudescenze fasciste ce ne sono eccome. Basta leggere le cronache: non c'è giorno che in questa o quella città non ci siano raduni e sfilate di gente con svastiche, croci uncinate e fascio littorio.

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  2. Io credo che ci sia un gran problema con la Storia in generale per i giovani, dove lavoro io i ricercatori sono pensionati, alcuni anche avanti negli anni.

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    1. Sì, è sicuramente così. Il problema della storia (discorso del fascismo a parte) è che è di una vastità immensa, mentre le ore che la scuola dedica ad essa sono pochissime. È quindi inevitabile che le lacune di chi esce dalla scuola siano enormi.

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    2. Nei giorni scorsi ho visto un ragazzo che si è laureato citando i nostri documenti, ma non è venuto in Istituto, li ha copiati da un libro. Tra l'altro è un ragazzo brillante, pieno di idee, la colpa è dell'insegnante in questo caso, come accetti una tesi fatta di citazioni di seconda mano?

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  3. Bella domanda. Sarebbe da rivolgere all'insegnante.

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  4. Non lo so nemmeno io come funziona questa cosa. Tutta la famiglia della mia nonna paterna era in origine socialista, poi una parte divenne interventista, alla Filippo Corridoni, e poi divenne fascista. Una mia lontana cugina ha la nonna ausiliaria che conservo' sempre tutte le sue vestigia. Uno dei problemi per me è che a scuola non si spiega cosa fosse il Minculpop. Se chiedi anche solo a una della nostra generazione chi fosse Alessandro Pavolini non lo sanno. Magari invece potrebbero riconoscere uomini come Goering, Himmler perché in Italia non si fa che parlare di Nazismo, quasi come dimenticandosi di come il Fascismo abbia affascinato e segnato la storia di tutti i regimi europei e non solo... per non parlare delle leggi razziali fasciste...
    Il problema deriva anche dal fatto che non si è mai voluto fare i conti col nostro passato e dall'oggi al domani, compresi tanti antifascisti e intellettuali con un passato da fascista, il Fascismo è diventato qualcosa di passeggero, come se non fosse mai accaduto

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    1. Vero. Tra l'altro, diceva sempre Barbero, mano a mano che passa il tempo e che i testimoni diretti della dittatura fascista vengono a mancare, il fascismo perderà gran parte della sua valenza emotiva per diventare semplice fenomeno storico del passato. Verrà quindi studiato come oggi si studia ad esempio il Risorgimento, le guerre d'Indipendenza o altro.
      Da una parte questa cosa potrebbe anche essere un bene, nel senso che perdendo la sua valenza emotiva potrebbe conseguentemente scemare anche l'interesse attorno ad esso; il rovescio della medaglia, però, potrebbe essere rappresentato dal fatto che meno si ha memoria e conoscenza di esso, maggiore è il rischio che possa in qualche maniera riproporsi, magari anche sotto altre forme.

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  5. La libertà è faticosa perché prevede il rispetto dell'altro, che è sempre diverso da noi, quindi bisogna cercare compromessi. Più facile è cercare l'uomo forte che risolva i problemi e ci lasci liberi di vivere senza problemi.

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    1. Vero, e purtroppo viviamo in un periodo in cui il richiamo all'uomo forte capita di sentirlo con una certa frequenza.

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