Philip Roth, in
Nemesi, per descrivere il dottor Steimberg riempie mezza pagina. Stephen King, nell'autobiografia
On writing, dice che quando descrive un personaggio di un suo libro usa al massimo tre righe e del personaggio in questione accenna solo pochi e vaghi tratti fisici. In questo modo, dice sempre King, il lettore costruisce il personaggio da sé, con la propria immaginazione. È come se lo facesse maggiormente suo.
Per quanto mi riguarda, come lettore tendo più a essere d'accordo con King. Poi, certo, si tratta di dettagli che poco o nulla influiscono sulla qualità complessiva di un romanzo.
Credo sia fondamentale variare e non necessariamente fissare un genere, perchè vanno bene entrambi e non potrebbe essere altrimenti
RispondiEliminaMah, penso che più che altro si tratti di abitudini peculiari dei vari autori. C'è chi predilige accurate descrizioni somatiche, c'è chi preferisce restare sul vago. Come ho detto, da lettore io preferisco "costruire" da me i personaggi che incontro nei libri. Ma è ovviamente una cosa soggettiva.
EliminaUna via di mezzo? Anche a me non piacciono le descrizioni eccessive, ma pure quelle troppo stringate non le amo. Io poi ho la fissazione dell'età, vorrei sempre sapere non dico esattamente, ma almeno approssimativamente l'età dei personaggi. Poi penso che dipenda anche dal libro, eh.
RispondiEliminaQuella dell'età dei protagonisti di un libro è una fissa anche mia. Sarà perché sto invecchiando...
EliminaDipende dal contesto, cmq Rocco Schiavone e Giallini non potevano essere meglio.
RispondiEliminaDella serie di Rocco Schiavone ho letto solo un libro, Pista nera mi pare, ma conto di rifarmi quest'anno.
EliminaCredo che in King le storie siano privilegiate rispetto ai personaggi, il "ciò che accade" prevale spesso sul "a chi accade"; in questo senso King lascia molto libero il lettore di costruirsi il personaggio, sempre che il divorarsi le pagine gliene lasci tempo..
RispondiEliminaIl che non sempre accade :-)
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