Detesto tornare ancora su queste cose. Sono sempre le stesse stupidaggini, gli stessi vuoti ritornelli partoriti da gente che non sa niente, che probabilmente non ha mai aperto un libro e che non ha la più pallida idea di come funzioni il mondo, neppure nel suo ABC. Mi riferisco al consigliere comunale di FDI (e di chi, se no?) di Potenza che in una seduta del consiglio comunale ha detto che l'omosessualità è contro natura. Proviamo a farla semplice e prendiamo i due termini in questione analizzandoli alla luce della semantica.
Sotto questa luce, contro natura significa - correggetemi se sbaglio - che va contro ciò che ha previsto la natura, cioè contro le leggi di natura. Ma due uomini o due donne che provano sentimenti di affetto reciproci o che si danno piacere sessuale reciproco, sono contro natura? Infrangono qualche legge di natura? No. Lo farebbero, che ne so, se per ipotesi una donna corresse alla velocità della luce o un uomo facesse la fotosintesi clorofilliana, giusto per fare i primi due esempi che mi vengono in mente. L'omosessualità, quindi, dal punto di vista della natura, concetto caro al consigliere e purtroppo a tanta gente, non infrange alcunché.
Infrange semmai delle leggi morali o culturali. Da questo punto di vista la proposizione del consigliere avrebbe avuto un senso nei termini di "contro cultura", se cioè avesse detto che l'omosessualità è contro cultura (o contro morale). Ma i contesti culturali o morali non sono la stessa cosa dei contesti naturali, perché le leggi di natura sono uguali in ogni luogo della terra, i contesti culturali sono diversi a seconda del luogo del pianeta in cui ci si posiziona, al punto che ciò che magari è considerato moralmente riprovevole in un luogo può essere moralmente più che lecito in un altro.
Capite perché la locuzione "l'omosessualità è contro natura" non ha alcun senso? È lo stesso discorso di chi blatera di famiglia naturale, che non significa assolutamente niente perché, anche qui, il concetto di famiglia è diverso a seconda di dove si va. Se qui in occidente la famiglia naturale è formata da papà e mamma sposati con prole, basta spostarsi in medio oriente e si ha la poligamia, se si va in estremo oriente si trova ancora la poliandria, se si va in alcune zone tribali dell'Oceania il concetto di famiglia è allargato al villaggio, nel senso che la famiglia è il villaggio e i figli sono figli dell'intera comunità. Ecco perché se c'è un prodotto culturale per antonomasia è proprio il matrimonio e la famiglia che ne deriva, perché frutto di elaborazioni e di impegni esclusivi del ragionare umano.
Per l'omosessualità è lo stesso identico discorso, e viene da chiedersi come si possa considerare innaturale un comportamento praticato da tutte le specie animali eccetto i ricci di mare. Chissà, magari il consigliere di FDI ha una risposta.
Personalmente ritengo contro natura l'immensa stupidità di certe persone che si ergono a giudice e giuria.
RispondiEliminaJoanna