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domenica 28 giugno 2020

Ne siamo usciti migliori?

Prima della pandemia, terminato qua a Santarcangelo il mercato del venerdì, restavano su piazza Ganganelli cumuli di immondizia che gli spazzini provvedevano a raccogliere pazientemente nel primo pomeriggio. Poi è arrivato il lockdown: tutti chiusi in casa e fine del mercato del venerdì. Il lockdown è poi finito e il mercato è ricominciato: su piazza Ganganelli rimangono oggi gli stessi cumuli di immondizia che rimanevano prima della pandemia. Naturalmente questo è un piccolo e insignificante angolino di visuale dalla cui analisi non ho la pretesa di trarre conclusioni generali, ma la percezione, la sensazione che ne ricavo è che la pandemia non ci abbia resi migliori, come molti auspicavano, ma ci abbia lasciati sostanzialmente uguali a prima, se non addirittura peggiori. 

A Pescara un gruppo di giovani ha assalito e malmenato un ragazzo che camminava mano nella mano con un altro. In pieno terzo millennio dobbiamo ancora assistere a cose di questo genere: persone che vengono fatte oggetto di aggressione e violenza a causa delle loro preferenze sessuali. Succedeva prima, continua a succedere ora.

Qua a Rimini i locali vengono chiusi e sanzionati senza soluzione di continuità perché delle regole minime di sicurezza (mascherine, distanze ecc.) anti-Covid non frega più nulla a nessuno, né ai gestori né - figurarsi - agli avventori. E, verrebbe da dire, come dare loro torto dal momento che, quotidianamente, politicanti di ogni risma - uno in particolare, sempre quello - si concedono ai media con la stessa noncuranza e lo stesso spregio delle regole?

Ho preso tre situazioni a caso, in alcun modo collegate tra loro, ne avrei potute aggiungere altre millemila, ma tutte avrebbero comunque autorizzato a trarre le medesime conclusioni: no, non ne siamo usciti migliori, ammesso e non concesso che ne siamo usciti.

18 commenti:

  1. Penso che sia ancora troppo presto per dire se ne siamo usciti migliori o peggiori, ma le sensazioni per adesso non sono positive, purtroppo.

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    1. Ci si augura sempre di sbagliarsi, ovviamente.

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  2. Eh no, non ne siamo usciti migliori. Una mia amica che si prende cura dei nipotini quando la figlia lavora mi ha raccontato di alcuni episodi spiacevoli che le sono successi e che non le erano mai accaduti prima. Del tipo che era in un parco pubblico e una signora si è affacciata da una casa vicina insultandoli e dicendo di smettere di fare casino. Immagino che con il lockdown si sia disabituata alla presenza di bambini che giocano...

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    1. È possibile. Come dicevo ad Alberto, speriamo siano sensazioni sbagliate.

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  3. Esatto, ne siamo usciti uguali, e non è andato tutto bene.
    Siamo gli stessi.

    Moz-

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  4. Non ci migliorerà nemmeno l'estinzione, questo è certo.

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  5. È una riflessione che ci troviamo a fare sempre più spesso, proprio perché è palese come non solo non ne siamo usciti migliori,ma anzi... più nevrosi, incavolati, pronti al litigio per un nulla, più acidi.
    O almeno io sto vedendo questo.
    È scoraggiante, se cerchi di usare comprensione ed empatia, non ti vedi arrivare niente di lontanamente simile indietro.

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    1. E temo che all'inizio dell'autunno, quando la crisi economica e sociale in cui siamo precipitati si paleserà completamente, sarà anche peggio.

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    2. Lo temo anch'io :/come 1

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  6. locali chiusi e sanzionati...scusa ma questa cosa mi fa proprio incazzare... dopo una tale crisi dovrebbero lasciarli in pace e dovrebbero consigliare di ... invece sono peggio degli sciacalli
    Comunque dopo quello che ho visto ad Amatrice non mi meraviglio più di niente

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  7. Non potevamo uscirne migliorati perchè tutta la faccenda è stata gestita male e dopo il primo impatto emotivamente significativo è uscita in pieno la natura umana legata la denaro e alla sopravvivenza economica. Se poi ci aggiungi gli equivoci e le contraddizioni comunicative, l'uso di slogan per far campagna elettorale e le obiettive discriminazioni senza senso (discoteche aperte e teatri chiusi?) il quadro è completo.Io penso che c'è sempre nelle umane cose qualcuno che dalle disgrazie altrui trae vantaggi e spera che la pandemia si ripresenti.

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  8. Chi è brutto dentro, tale resta salvo folgorazioni sulla via di Damasco.

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