Sono a Graz. Mia figlia maggiore ha terminato i suoi sei mesi di Erasmus e invece di farle fare nove ore di pullman abbiamo fatto un salto qua in macchina per evitarle il ritorno da sola.
È la seconda volta che vengo a Graz e ogni volta ne ricavo delle ottime impressioni. È casinara, quello sì, ed è una città fortemente cosmopolita, una specie di Londra in miniatura, ma è una città a misura d'uomo, soprattutto perché i mezzi pubblici sono efficientissimi e coprono capillarmente ogni metro quadrato di città. È possibile passare agevolmente da autobus a tram e viceversa senza soluzione di continuità in ogni minuto del giorno e la frequenza delle corse è altissima.
Sono molto diffuse anche le biciclette, pure nel periodo invernale. Il traffico veicolare privato è consistente, certo, come del resto in ogni metropoli, ma è rispettosissimo dell'umanità che si muove a piedi. A Santarcangelo le strisce pedonali delimitano il punto in cui i pedoni devono arrestarsi per non essere investiti dalle auto, qua delimitano ciò che per natura devono delimitare: la zona in cui le auto devono inchinarsi ai pedoni.
Ma una grossa pecca la devo necessariamente segnalare: non esiste la Rai, quindi non posso vedere la finale del festival di Sanremo. Spero di sopravvivere.
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