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domenica 5 gennaio 2020

L'alcol va bene?

Le sei persone morte stanotte in Trentino sono state uccise da un ventottenne italiano che guidava ubriaco. Così come da un ragazzo in stato di ebbrezza sono state uccise un paio di settimane fa le due ragazze nella zona di ponte Milvio di cui si è tanto parlato. Se otto persone nel giro di pochi giorni sono morte per mano di persone ubriache, a me viene da pensare che un problema di diffusione di alcol nel nostro paese ci sia. Eppure non mi sembra che la questione alcol sia oggetto di grosse attenzioni da parte delle istituzioni; non ho mai sentito Salvini o la Meloni, ma anche nessun altro, twittare o fare comizi in piazza parlando di questo problema. Eppure è un problema reale, ed è un problema che incide sulla sicurezza delle persone, come dimostra la cronaca di ogni giorno.

Visto che è un problema che ha a che fare con la sicurezza, io mi aspetterei che un politico che sulla sicurezza ha costruito una intera carriera politica, domattina si alzasse ed emanasse un provvedimento che imponesse la chiusura di ogni negozio che vende alcol. E invece no. Il politico in questione si alza e fa un provvedimento con cui chiude i negozi di cannabis legale. Quante persone sono morte nell'anno appena trascorso, ma anche in quelli precedenti, per mano di automobilisti sotto i fumi della cannabis legale? Nessuno. Per il semplice motivo che la cannabis legale, depotenziata, ha in pratica gli stessi effetti di un farmaco omeopatico, cioè nulli.

Quindi, sulla piaga dell'alcol che uccide, tutti zitti, sulla (non)piaga della cannabis legale che non uccide, strali e provvedimenti inibitivi. Non è una presa di posizione in favore della cannabis, la mia, è solo il rimarcare l'ennesimo esempio di come l'azione politica, in particolare di certi personaggi, non sia rivolta alla risoluzione dei problemi reali, ma dei problemi che vengono spacciati come reali per puro tornaconto elettorale. Ma magari sono cose che si sapevano già.

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