Poco fa mi è passato per le mani Tex, e pensavo che quello in corso è il suo settantesimo anno. Quindi, quando io nascevo lui usciva già nelle edicole da vent'anni. È curioso come basti poco per andare con la mente alla velocità con cui passa il tempo, alle età che non sono più, ai famosi vent'anni cantati da De Gregori, quelli che "sembrano pochi, poi ti volti a guardarli e non li trovi più", o al "fugge un cane come la tua giovinezza" di gucciniana memoria.
C'è da dire, comunque, che i suoi settant'anni Tex Willer li porta benissimo. Tipo un eterno Peter Pan. Beato lui.
Beh, proprio perché non possiamo essere Tex, eterni per sempre, ci tocca guardare e ripensare al tempo. E godercelo: è un dovere :)
RispondiEliminaMoz-
Vabbe', tu sei ancora giovane, ma io ho superato abbondantemente la metà del percorso. Sì, si ripensa al tempo passato e alla velocità con cui se n'è andato, ma io credo di cominciare a farlo molto più spesso di te :-)
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