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lunedì 16 dicembre 2019

La bufala del portachiavi col microchip

Mi è arrivato poco fa il messaggio-catena sulla bufala del portachiavi col microchip, naturalmente con preghiera di diffonderlo immediatamente a tutti i miei contatti. Non conoscevo questa storia ma mi è puzzata fin da subito, e infatti è stato sufficiente dare in pasto a Google i termini portachiavi e microchip per avere conferma dei miei sospetti.

Pensavo che per certi versi è affascinante il meccanismo psicologico tramite il quale non ci si ferma un attimo a pensare (magari perdendo cinque secondi per controllare) prima di inoltrare. No, si dà subito per scontato che ogni pseudo-allarme che circola sui nostri cellulari sia assolutamente attendibile e vero. Magari all'abbassamento delle difese contribuisce anche il fatto che il messaggio ci arriva da una persona che conosciamo, può essere. Ma è comunque sconsolante questo "abboccamento" collettivo.

19 commenti:

  1. Ne avevo letto, ma non m'interessava, al momento.
    Ora lo cancello proprio.
    Grazie.
    Cri

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    1. Sì, direi che cancellarlo sia la cosa migliore.
      Ciao Cri.

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  2. Io non abbocco facilmente alle Fake news ...catene e tutte ste cose qua.
    Però ci son persone più deboli , fragili che ci cascano sempre.
    Mah?

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    1. Non so se si tratti di fragilità. Forse, più semplicemente, si è abituati a rivestire internet e tutto ciò che vi circola di un'autorevolezza che invece non ha.

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  3. Perché le bufale sanno dove colpire.
    Guarda il paradosso: un chip che renderebbe tutti schiavi e controllati.
    Una bufala sul chip che ha resto tutti schiavi dell'ignoranza e controllati dalla pochezza mentale.

    Moz-

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    1. Verissimo, le bufale sanno dove colpire, sanno su quali meccanismi mentali fare leva, il loro successo e proliferare è dovuto a questo. Poi, certo, gli utenti (utonti?) ci mettono del loro, specie quelli mai stati abituati a contare fino a cento prima di cliccare su Inoltra a tutti i miei contatti. E vabbe'...

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    2. Eh, quella è una piaga social(e).

      Moz-

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  4. Nel cyberspazio la bufala e la falsa notizia sono una merce comune spesa a beneficio dei tanti creduloni,quei creduloni che ancora credono a quei politici che di prima mattina lanciano proclami,insulti e fantasmagoriche idee che poi smentiscono di primo pomeriggi con la stupida scusa del fraintendimento.
    Ciao.fulvio

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    1. Vero, ma sono merce comune anche fuori dal cyberspazio (giornali, bar ecc.). Ed erano merce comune anche quando internet non c'era, e facevano meno danni, come disse una volta il grande Umberto Eco.
      Ciao Fulvio.

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  5. Dopo aver smascherato parecchie volte le bufale inoltrate dal mio giro WA, non ne ricevo più nessuna... è ben tremenda la Sari che va subito a cercare notizie, meglio evitare. Ahahahah...
    Ciao.

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    1. Ecco, brava, sii di esempio per il tuo giro WA come io lo sono del mio.
      Ciao ^_^

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  6. Sono anni che non ci casco più. Di solito mi accerto e poi faccio un veloce giro su whatsapp per avvisare gli amici.

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    1. Anche perché, gira e rigira, alla fine sono sempre quelle e circolano per anni.

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    1. Ecco, adesso puoi aggiungerla alla collezione :)

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  8. Troppo veloce il mondo virtuale per permettersi il tempo di verificare. Ed invece io verifico sempre perché le bufale sono dietro l'angolo non solo per notizie come queste ma anche più gravi e serie e quindi notizie che se vere ti sentiresti di postarle subito. Bisogna far nascere una cultura della verifica e del controllo di tutto quello che si riceve, una cultura della diffidenza per evitare sorprese...

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    1. Verissimo. Ci vorrebbe una cultura delle diffidenza valida in ogni ambito, non solo in quello internettiano. Chissà, magari prima o poi ci arriveremo.

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  9. Ecco, io non conoscevo questa truffa, e quindi buono a sapersi; però mi arrivano sempre altri tentativi di solenni fregature, in cui non sono mai caduta e continuo a non cadere. Tutti i santi giorni, ricevo email di gente buona e generosa, che dice di volermi insegnare un metodo per guadagnare 13000 € al dì. Certo, per raggiungere cotanto traguardo dovrei cliccare sul portentoso link che allegano. Ovviamente io non clicco nulla e cancello. Poi mi viene da ridere, perché se conoscessero davvero un metodo per guadagnare così tanto, lo userebbero loro per arricchirsi, senza perdere tempo a inviare email a sconosciuti.

    Tempo fa ho ricevuto anche la email truffa della finta lotteria spagnola, con comunicazione di enorme vincita (non ricordo neanche la cifra, ma parecchi milioni). Per riscuoterla, avrei dovuto scrivere a un certo Miguel, incaricato di sbloccarla per me. Il trucco sta nel fatto che questo Miguel ti chiede di essere pagato in anticipo per poter procedere al fatidico sblocco: se non lo paghi, non becchi i milioni. Eh, ma io non ho mica scritto "Giocondo" in fronte. :D :D E così anche Miguel è finito nel cestino.

    Per non parlare di finte banche, finte assicurazioni, addirittura ricatti. Mi arrivò, tempo addietro, un messaggio ricattatorio (anche questo arrivò a parecchi), in cui mi dicevano che, se non avessi pagato una certa cifra, avrebbero rese pubbliche le zozzerie che, secondo loro, sarei solita guardare sul web, cosa di cui si sarebbero accorti spiandomi attraverso la mia telecamera. Ora, io non mi diletto con alcuna porcheria telematica e conduco un'esistenza molto morigerata, e non possiedo alcuna telecamera, per cui ho riso e ho cancellato senza pietà. Ho letto però che alcune persone, spaventate, hanno pagato.
    Morale: bisogna difendersi e stare sempre con gli occhi aperti. :P

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  10. Se non erro (mi pare ne parlasse recentemente Attivissimo sul suo blog), la mail delle "zozzerie" dovrebbe essere ancora in circolazione. Comunque sì, Whatsapp a parte, anche via mail è tutto un florilegio di questa immondizia telematica, anche se in genere i filtri anti-spam delle webmail qualcosa riescono a contenere. Il filtro migliore, comunque, rimane sempre quel meraviglioso organo che alberga nel nostro cranio ;)

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