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domenica 21 luglio 2019

Francesco Saverio Borrelli e i cospiratori

Personalmente tendo ad accostare tutti quelli che in queste ore paragonano Borrelli a colui che guidò un colpo di stato ai complottisti, tipo quelli che pensano che la cura del cancro ci sia già ma venga tenuta nascosta per motivi economici, oppure che le torri gemelle se le siano buttate giù da soli gli americani o che lo sbarco sulla Luna sia una finzione cinematografica girata nell'Area 51 e simili. Mi riferisco, tra i tanti, al figlio di Craxi, il quale ha dichiarato che Borrelli fu a capo di una squadra di magistrati che aveva come obiettivo un sovvertimento istituzionale di un corpo dello Stato ai danni di un altro, oppure a Sgarbi, il quale paragona Borrelli a Chiara Ferragni perché a suo modo è stato un "influencer" della storia dell'epoca.

Tutte posizioni legittime, per carità, del resto siamo ancora in un paese dove fortunatamente ognuno può dire ciò che vuole. Per quel che mi riguarda, penso invece che Borrelli sia stato semplicemente (si fa per dire) il capo di una squadra di magistrati che ha cercato di porre un argine all'immenso sistema di corruttele tra politica e imprenditoria di quegli anni. Chi pensa che l'operazione nascondesse chissà quale secondo fine, può tranquillamente documentarsi, sia in rete che sui tanti libri che sono stati scritti in merito, tutto nero su bianco. Ma noi, è noto, siamo quelli che il rasoio di Occam lo lasciano sempre nel cassetto a impolverarsi per benino, preferendo alla realtà storica quella personale.

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