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venerdì 3 maggio 2019

È andato a vedere il muro

È andato dal suo amico Orban, un altro che ti raccomando, e insieme sono andati in pellegrinaggio al muro, un'alta recinzione sormontata da filo spinato che "difende" il confine più orientale dell'Europa dai migranti. E si vedono nelle immagini i due poveretti a naso in su mentre ammirano l'opera. A naso in su, perché non esiste cosa o persona che Salvini possa guardare dall'alto: tutto è più alto di lui, da ogni punto di vista, compresa quella recinzione che riporta alla memoria i fili spinati di Auschwitz e Treblinka e che deve difendere l'Europa dai miserabili e da chi ha fame.

Fra trent'anni saremo dieci miliardi, sulla terra, e di questi dieci otto avranno fame, e dopo voglio vedere di quelle patetiche recinzioni che cosa resterà. Io non ci sarò più, ma non fatico a immaginarlo. Mi viene in mente la chiusura del bellissimo The wall, quando il giudice ordina a Pink di abbattere il muro entro cui si è rinchiuso per isolarsi dal mondo. Sarà così anche per i muri di oggi, con la differenza che non servirà un giudice per abbatterli, ci penserà la storia.

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