Non mi scalderei troppo per ciò che ha detto Bussetti, e cioè che nelle scuole italiane la sua prima preoccupazione è per gli studenti italiani, perché in realtà è da circa una trentina d'anni che le varie riforme scolastiche che si sono succedute sotto ogni governo vanno nell'unica direzione di mettere la scuola in condizione di non nuocere, indipendentemente dalla nazionalità di chi la frequenta.
A meno che, naturalmente, non si pensi che riforme come quella della signora Moratti - la prima che mi viene in mente - che prevedeva l'introduzione del computer già in prima elementare, fossero cosa buona. È che ogni tanto anche Bussetti, poveretto, come tutti gli altri suoi compari, ha bisogno di dire la sua stupidaggine quotidiana, perché esiste anche lui, anche se nessuno lo sa.
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