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mercoledì 10 ottobre 2018

Teniamoci forte, la botta non sarà piccola

Dopo Commissione europea, Bankitalia, Corte dei conti, mercati e ogni organismo economico internazionale, pure l'Ufficio parlamentare del bilancio boccia la manovra (tra l'altro ancora sulla carta e con molti punti in bianco). Loro cosa fanno? Dicono che non c'è nessun piano B, si va avanti comunque, sia quel che sia.

Mi viene mente un film che vidi molti anni fa di cui non ricordo più il titolo. C'era un treno che correva a velocità folle, su un percorso per gran parte in discesa, perché un guasto aveva messo fuori uso l'impianto frenante. Il treno veniva monitorato sui terminali della centrale di controllo. Sul suo percorso si trovava un vecchio ponte, piuttosto malridotto, che doveva sempre essere attraversato a velocità ridottissima. Ma quel treno impazzito il macchinista non poteva rallentarlo in nessun modo, e nella centrale di controllo sapevano cosa sarebbe successo se il treno l'avesse attraversato a velocità elevata. Successe. Il ponte non resse, si sgretolò e il treno finì nel burrone sottostante.

La differenza tra il governo e quello sfortunato convoglio è che il governo può ancora fare qualcosa, può rivedere la manovra in modo da evitare che l'Italia faccia la fine di quel treno. Ma loro niente, loro tirano dritto con la loro stupida e pericolosa cocciutaggine. E lo fanno in primo luogo perché non sanno più che pesci pigliare, in secondo luogo per pararsi il culo quando ci sarà il disastro, perché così potranno dire: Vedete? Noi volevamo fare tutto quello che abbiamo promesso ma non ce l'hanno fatto fare/non è stato possibile farlo.

Questo non è un governo, è un teatro dell'assurdo, del tragicomico, più tragico che comico. E l'ultimo atto di questa tragicomicità l'ha messo in scena la macchietta principale, Salvini, quando ieri, a chi gli chiedeva cosa avranno intenzione di fare se lo spread raggiungerà livelli molto pericolosi, ha risposto, con la faccia più tosta del mondo, che chiederà aiuto agli italiani, grandi risparmiatori, invitandoli a comprare titoli di stato nostrani (in sostanza a comprare il debito pubblico italiano, quello che lui e il suo compare stanno contribuendo a gonfiare ancora di più). E tutto questo senza neppure sapere, nella sua universale ignoranza, perché quest'uomo è ministro di tutto ma è ignorante su tutto, che gli italiani dei Bot e dei Btp non sanno più che farsene (solo il cinque per cento dei risparmi vengono investiti qui, contro il quaranta di molti anni fa, il resto va prevalentemente in titoli esteri).

Siamo a questo punto. Questa specie di armata Brancaleone di irresponsabili, questo governo del popolo che doveva aiutare e risolvere i suoi problemi, si rivolge a quello stesso popolo chiedendo soldi per rimediare ai casini che sta combinando. Teniamoci forte, perché la botta non sarà piccola.

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