Una volta le campagne elettorali erano principalmente di tipo propositivo, non giocate sulle false paure (immigrati, vaccini ecc.): faremo questo, faremo quello, vi daremo questo, vi daremo quello ecc. Lo sono anche adesso, certo, basta leggere e ascoltare i roboanti annunci in stile chi la spara più grossa che ci piovono sul capo un giorno sì e l'altro pure, specie in questo periodo: asili gratis per tutti, università gratis per tutti, via il bollo auto, via il canone tv, meno tasse per tutti, pensioni a mille euro per tutti i pensionati (ovviamente per tredici mensilità, ché più la spari grossa e più la plebe abbocca), reddito di cittadinanza, reddito di dignità e chi più ne ha più ne metta. Manca ancora chi dica di voler vincere il cancro, ma lì abbiamo già dato e non è stato un bello spettacolo.
Dal cancro ai vaccini il passo è breve, e infatti questi ultimi sono entrati a pieno titolo tra gli argomenti di questa campagna elettorale - Di Maio e Salvini, ad esempio, due noti luminari in materia, hanno promesso che lasceranno più libertà per quanto riguarda gli obblighi, una mossa molto intelligente, come capite bene, specie se si considera che l'Italia è attualmente al quinto posto nel mondo per casi di morbillo accertati. Ma i vaccini fanno paura, si sa. Mica fa paura ciò che potrebbe succedere in caso i cretini che non vaccinano i propri figli diventassero numericamente rilevanti - scherziamo? - no, fa paura ciò che finora ha permesso di scongiurare il ritorno di malattie in alcuni casi scomparse da decenni. Ma che ci volete fare? D'altra parte siamo sempre il paese dei Vannoni, dei Di Bella, dei Simoncini (quello che curava il cancro col bicarbonato) e compagnia bella, ed è quindi naturale che il primo ignorante che insinui dubbi sui vaccini raccolga inevitabilmente vasti consensi.
Altro argomento che tiene banco, e su cui si può speculare sicuri di ottenere voti, è l'immancabile immigrazione, perché tutti 'sti negri, brutti, sporchi e cattivi, questi sì che fanno paura, eh. E gli italiani hanno paura di loro perché delinquono, e poi dobbiamo pure mantenerli, esattamente come per i politici: delinquono e dobbiamo pure mantenerli. Mi si accuserà di eccessiva generalizzazione, ma se generalizzano facendo di ogni erba un fascio i vari Salvini, Meloni, Di Maio e compagnia bella, perché non posso farlo pure io?
Comunque delinquono, è vero, l'ha detto il tipo delle cene eleganti l'altro ieri in tv: "466mila immigrati in Italia che per mangiare devono delinquere". Ovviamente è una balla, ma se anche fosse vero almeno questi poveretti lo farebbero per fame, mentre quando delinqueva lui non aveva neppure questa giustificazione qui, perché se tu in vent'anni nascondi al fisco un miliardo e trecento milioni di euro e li parcheggi in un po' di società offshore, di fatto risorse sottratte alla collettività, è difficile che la motivazione sia la fame, no? (Stendiamo poi un velo pietoso sul fatto che chi ha costruito parte della sua fortuna sulle società offshore vada in tv a farsi paladino della lotta all'evasione fiscale.) Comunque, insomma, capite bene che alla fine gli immigrati che vanno a rubare nei frigoriferi sono un problema grosso. Mica sono problemi i cento miliardi di evasione fiscale ogni anno o le decine di miliardi che si porta via la corruzione, scherziamo? Ci sarebbe poi da chiedersi quanti frigoriferi dovrebbero svuotare questi delinquenti prima di raggiungere i 50 milioni di euro rubati dalla lega negli ultimi anni, ma soprassediamo.
La realtà, nonostante ciò che raccontano i Salvini, i Di Maio e i Berlusconi, è che gli immigrati sono stati e sono una manna dal cielo per questa gente, perché hanno permesso loro in tutti questi anni di poter capziosamente eleggerli a responsabili di tutti i mali dell'universo e di glissare sui responsabili veri dello stato in cui versa il nostro paese. Guardate i tiggì (se ce la fate) o leggete i giornali, vi accorgerete del martellamento continuo attuato proprio con questo scopo. Pensate se lo stesso martellamento avesse come destinatari i politici che rubano, il malaffare, la corruzione, l'evasione fiscale, la mafia, gli sprechi dello Stato, i miliardi buttati nel cesso con le opere pubbliche inutili o clientelari, cioè tutto ciò che in questi ultimi decenni ha ridotto questo paese allo stremo.
Ma non si può fare, non sta bene, lo storytelling del povero popolo italiano derubato di soldi e lavoro (è noto infatti che ogni italiano ha come massima aspirazione quella di andare in spiaggia a vendere accendini) dai poveretti che arrivano coi barconi potrebbe venire compromesso, e dopo Salvini e soci come farebbero a speculare sulla paura dell'immigrazione se a qualcuno venisse il sospetto che l'immigrazione non è il problema più grave che attanaglia l'Italia?
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