Pagine

venerdì 29 dicembre 2017

Siamo tutti più poveri? Colpa della Bonino

Camillo Langone è da sempre turbato dal problema della denatalità. Non un vero e proprio turbamento, a dire il vero, ma una ossessione. Lui non può capacitarsi del fatto che qua da noi non si facciano più figli, e qualcuno a cui dare la colpa di questa gravissima tragedia bisogna trovarlo. Due anni fa ci era riuscito: la laurea.

Come sapete, da un certo numero di anni le ragazze non vogliono più saperne di restare ignoranti e addirittura rifuggono come la peste l'idea di accasarsi in giovanissima età e di cominciare a figliare come conigli, quindi si iscrivono all'università, 'ste disgraziate, buttando nel cesso dell'istruzione anni preziosi, che invece potrebbero essere impiegati in maniera molto più proficua dietro a tegami, pentole e pannolini. Poi si sa come vanno 'ste cose: il tempo passa, dopo la laurea magari si comincia a trovare qualcosa da fare, e il tempo e la voglia di fare figli perde vigore. Insomma, la laurea come causa prima della denatalità dilagante, secondo Langone.

Sono passati due anni e finalmente il prode scrivano del Foglio ha trovato un altro colpevole da affiancare alla laurea: Emma Bonino. Perché? Ma perché la signora Bonino è da sempre pro aborto e pro divorzio, e l'aborto, dice il Langone, è "corresponsabile del crollo demografico che ha moltiplicato la spesa pensionistica e sanitaria e dunque le tasse".

Affermare che la legalizzazione dell'aborto è una delle cause della denatalità è una stronzata talmente plateale che per smontarla non c'è neppure bisogno di scomodare l'Istat, che comunque spiega qui quali sono le vere cause, basta semplicemente ragionare un po', ma è noto che i lettori del Foglio appartengono grosso modo allo stesso target di lettori che frequentano testate simili, tipo Giornale, Libero ecc. Insomma, ci siamo capiti, tutta gente a cui puoi si può raccontare ciò che si vuole.

Aborto a parte, c'è da notare come il cruccio maggiore del Langone sia che la denatalità non porta ricchezza. Scrive infatti il nostro: "Tutti avremmo voluto uno zio d’America, colui che finalmente ci avrebbe arricchito. E invece ci tocca la zia di Bra [Emma Bonino, ndr], che ci ha impoverito." Chiaro, no? Meno figli, meno ricchezza economica per tutti. Qui ci sarebbe da far notare al tipo che se il valore che si dà alla natalità viene misurato in base alla ricchezza che può portare, forse ci si sta pericolosamente avvicinando al materialismo più bieco. Ed è quanto meno curioso che sia proprio un cattolico fervente come Langone a fare questa valutazione. Non sono infatti i cattolici a parlare sempre di spirito, anima e simili?

Ma probabilmente mi sono perso qualcosa.

5 commenti:

  1. l'aborto è grave peccato ed è causa della crisi in cui si trova il nostro Paese. E' per colpa dei comunistoidi come te se tutto va a scatafascio. l'aborto elimina 300000 potenziali nascite l'anno in più che sono in meno per colpa di chi abortisce.
    bisogna vietare l'aborto, mettere pene severe fino alla pena di morte se necessario.
    la vita è sacra e bisogna tutelarla. il Regno di Dio accoglie tutte e se vi pentite accoglierà pure voi ma non c'è posto per comunisti, accattoni, negroni e gentaglia varia.
    per loro solo l'odio divino.

    Pace e bene.

    RispondiElimina
  2. Ecco un lettore del Foglio :-)

    RispondiElimina
  3. Possibile che ancora c'è chi compra questi giornali?

    RispondiElimina
  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, bravo, torna pure sul sito del Foglio e portati dietro un po' della tua stronzaggine.
      Saluti!

      Elimina