Capitano quei giorni, tipo oggi ad esempio, in cui ti siedi finalmente per una ventina di minuti per l'agognata pausa pranzo. Ti fermi una ventina di minuti dopo cinque ore tirate in cui non hai avuto tempo manco per andare a pisciare, neanche fossi un lavoratore di Amazon o un operaio a una catena di montaggio.
E allora ti godi quei venti minuti di pausa come se fossero oro, senza pensare che una volta terminati ricomincerai a correre come prima, più di prima, per riuscire a finire ciò che va finito e arrivare a casa a un'ora decente, e senza pensare a quelli, di cui un giorno sì e l'altro pure si legge sui giornali, che possono permettersi il lusso di timbrare e andare poi a fare la spesa, ché tanto chi se ne accorge?
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