C'è una cosa che, a 46 anni suonati, mi porto dietro da quand'ero bambino: la malinconia tipica della domenica sera. Da bambino perché la domenica sera era il preludio all'inizio di una nuova settimana di scuola, con tutto ciò che comportava: sveglia presto, colazione veloce, uscita di casa al freddo, al buio, l'ansia per eventuali interrogazioni o per compiti non compiutamente svolti; da adulto più o meno per gli stessi motivi: sveglia presto, colazione veloce, uscita di casa al freddo, al buio, e il pensiero di doversi rituffare in ritmi lavorativi frenetici e faticosi.
Sarà sicuramente vero che nella vita abbiamo bisogno anche di ritualità, ma forse così si esagera, eh.
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