Tra i tanti che, con notevoli dosi di coraggio, hanno cercato di vedere una correlazione (inesistente) tra il numero di giovani italiani che se ne vanno all'estero (gli ultimi dati sono di qualche giorno fa) e l'afflusso di migranti, non poteva certo mancare uno dei pilastri dell'informazione italiana, e cioè quel Sallusti che così tante cazzate è riuscito a propinarci negli ultimi lustri. Che i due fenomeni non siano correlati lo capisce anche un bambino, e infatti lo capisce anche Sallusti, tanto è vero che pure lui lo ammette tranquillamente quando scrive: "È vero che al momento non c'è relazione diretta tra i centomila in uscita e quelli in entrata." Ecco, lo sa pure lui che è una cazzata, ma siccome per certi giornalisti la coerenza e l'onestà intellettuale sono visti come fastidiosi ammennicoli in grado di porre seri intralci allo svolgersi tranquillo dell'esercizio del giornalismo servile e fazioso, ecco che nello stesso articolo si riesce a sostenere una tesi e allo stesso tempo a smentirla. Il sottotitolo, da questo punto di vista è emblematico di questa palese asincronia: "Abbiamo barattato energie fresche con una forza lavoro dequalificata."
Per la verità, l'unico baratto che vedo io, qui, è quello tra giornalismo vero e fanfaronate. E senza tema di smentite.
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