Il monito di Bergoglio sulla famiglia, lanciato all'universo mondo proprio mentre, guarda a volte le coincidenze, in parlamento si è alla fase clou del processo che dovrebbe convertire, finalmente, il ddl sulle unioni civili in legge dello stato, dà il colpo di grazia definitivo alla patente di rivoluzionario che schiere di creduloni gli avevano affibbiato fin dal suo arrivo al soglio pontificio. Come qui si scrive da sempre, Bergoglio di rivoluzionario non ha assolutamente niente nella sostanza, è rivoluzionario solo nel modo di comunicare. D'altra parte la chiesa di questo aveva bisogno, di uno bravo nelle pubbliche relazioni che la risollevasse un po' dal mare di guano in cui stava affondando dopo il disatroso pontificato di Ratzinger. E Bergoglio si è dimostrato bravissimo: qualche finta apertura ai gay, una bonaria pacca sulle spalle ai divorziati risposati, un po' di telefonate qua e là ai personaggi più improbabili, un po' di strali contro i cardinali che si arricchiscono et voilà, la pièce teatrale è servita.
Il successo mediatico era scontato: d'altra parte la platea a cui si rivolgeva era (ed è) formata per gran parte da un popolo ossequiante col cervello mandato all'ammasso dalla televisione e con la capacità di discernere di un'ameba, allevato da una nazione dove sei persone su dieci non aprono neppure un libro all'anno. L'opera teatrale di Bergoglio non avrebbe potuto trovare ecosistema migliore per realizzare i suoi scopi.
Tornando al monito di oggi del finto rivoluzionario, ci sono da segnalare un paio di passaggi più divertenti di altri. Uno è "non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione". Bellissimo questo conetto, ma... qual è di preciso la famiglia voluta da Dio? No, perché se si va un po' a guardare l'evoluzione di ciò che si intende con famiglia nella storia dell'uomo, si scopre che probabilmente non esiste niente di più relativo e più dinamico al mondo, niente come la famiglia è un prodotto culturale anziché naturale, e questo proprio perché frutto di elaborazione dei comportamenti sociali umani. Un relativismo e una dinamicità che sono in movimento ancora oggi, e che probabilmente lo saranno finché esiste l'umanità. Ci sono alcune parti del globo, ad esempio, dove i bambini che nascono non appartengono alla madre che li ha messi al mondo ma a tutta la comunità del villaggio di cui fanno parte; ci sono altre parti del globo in cui per famiglia si intende due donne o due uomini che si sposano e adottano figli, e si potrebbe continuare ad libitum.
Però Bergoglio dice che l'unica famiglia è quella voluta da Dio. E grazie al cazzo: si tratta di una di quelle locuzioni che vogliono dire tutto e niente. Non so, visto che è voluta da Dio vogliamo allora andare a vedere le sacre scritture? Benissimo. Nella Bibbia non c'è alcuna condanna né della poligamia (nel Genesi si racconta che Lamec prese due mogli e Dio non ebbe niente da ridire) né del concubinato: come la mettiamo adesso? Sempre nella Bibbia abbiamo il resoconto del primo utero in affitto della storia (anche qui nel Genesi, dove Abramo si fa prestare l'utero della schiava di Sara perché quest'ultima non poteva generare figli). Non hanno niente da dire, qui, quelli che vogliono 12 anni di galera per chi vuole ricorrere oggi a tale pratica? Vogliamo prendere come modello della famiglia di Dio quella narrata nei Vangeli? Bene, abbiamo un falegname in età da reparto geriatrico a cui viene data in sposa una dodicenne senza che questa possa proferire parola (la dodicenne rimarrà poi incinta, tra l'altro restando vergine, all'insaputa del falegname, ad opera di un fantomatico essere abitante in cielo). Bene, vogliamo provare a proporlo oggi questo tipo di famiglia, facendo finta che non si commettano almeno una dozzina di reati? È per caso questa la famiglia voluta da Dio? Solo per chiedere, eh.
Bergoglio ovviamente queste cose le sa, ma d'altra parte deve tirare acqua al suo mulino, la chiesa, dove la famiglia cristiana non esiste, come abbiamo visto, neppure nel Vangelo.
Però - e qui arriviamo al secondo passaggio divertente - la chiesa "tiene sempre presente che quanti, per libera scelta o per infelici circostanze della vita, vivono in uno stato oggettivo di errore". A parte la questione delle "infelici circostanze della vita", che non voglio indagare, nello stato di oggettivo errore, naturalmente, si trovano tutti quelli che non compongono una famiglia come Dio comanda. Ecco, per questi qui, poveracci, che per la chiesa godono della stessa considerazione che io ho per il mago Otelma, c'è la misericordia. Cioè, siete il nulla ma la chiesa vi dà la sua misericordia. Al che uno potrebbe dire: grazie al cazzo, e che ci faccio con la misericordia? Il rivoluzionario Bergoglio è tutto qui. Si tratta appunto, come già detto, di una sorta di mago Otelma coi paramenti sacri che di rivoluzionario ha solo la capacità di cavalcare l'ignoranza e la sudditanza religiosa dei poveri di intelletto. E se la cosa fosse tutta qui, fosse cioè rivolta ai suddetti poveretti, poco male. Il dramma è quando uno stato legifera sotto dettatura sua. E qui, ancora, non si vede la luce in fondo al tunnel.
Basterebbe poco, tipo alzare lo sguardo dal proprio girovita e guardare un po' più lontano.
RispondiEliminaHai detto niente...
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