Siamo talmente abituati a questa deleteria commistione che ormai non ci facciamo neppure più caso. Così, il portavoce diocesano del papa può scrivere tranquillamente una lettera aperta alle istituzioni italiane in cui si dice che a Roma serve una nuova classe dirigente, e nessuno fa una piega. Lo dice il vaticano, capito? L'istituzione religiosa che da sempre è covo di ogni schifo: morale, economico ed etico, e che tra l'altro appartiene amministrativamente a un altro stato, viene qua a dirci che ci sono da fare delle sostituzioni nel personale dirigente della capitale.
Provate a pensare a cosa succederebbe se accadesse il contrario, se ad esempio un ministro del governo italiano andasse là da loro a dire: "guardate che fate un po' schifo, dovreste cambiare qualcuno ai vertici." Apriti cielo! Ovviamente non succederà mai, figuriamoci, d'altra parte abbiamo una delle classi politiche al mondo più asservite a un potere religioso, forse neppure in Iran sono messi come noi, e cosa volete pretendere?
Ma sono da capire, poveretti, l'immenso carrozzone che porta su di sé il meglio del mercato di matrice simoniaca, il carnevale delle indulgenze per eccellenza, il Giubileo, sta per cominciare, e tutto dev'essere pronto per tempo. Compresa la classe politica romana.
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