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Se le rivelazioni del pentito Antonino Zarcone sono attendibili, il pm antimafia Nino Di Matteo sarebbe nel mirino della mafia già dal 2008 - recentemente anche lo stesso Riina gliel'ha giurata. Le opzioni di esecuzione sono ancora oggetto di contenzioso all'interno dell'organizzazione: "esplosivo a Palermo o bazooka e kalashnikov a Roma" come riporta Repubblica di stamattina.
Ecco, pensavo che sarebbe bello che Napolitano, sempre così prolifico di comunicati, spesso anche per rispondere a gente come Sallusti, emettesse un comunicato di solidarietà nei confronti del pm, e ancor più bello sarebbe che Di Matteo fosse ricevuto al Quirinale e la solidarietà gli venisse concessa a viva voce, magari per dargli almeno la sensazione che le istituzioni sono con lui. Invece niente: al Quirinale ci va l'altro Matteo, e poi ci vanno i Berlusconi, gli Alfano, quelli che la mafia la combattono con le chiacchiere.
Di Matteo stia pure laggiù, a Palermo, e non faccia troppo casino.
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