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martedì 26 agosto 2014

Prescrizione e intercettazioni, siamo ancora qui

Mentre qua ci si distrae con cazzatine più o meno grandi, pochi fanno notare che il governo, dopo aver messo mano alla fondamentale (?) riforma del Senato e alla legge elettorale, sta lavorando alla riforma della giustizia. Perché quando si fa un lavoro, si fa completo, ovviamente. Ecco, riguardo a questo punto, l'accordo tra NCD e Pd è subordinato all'accettazione da parte di quest'ultimo di mettere mano anche a intercettazioni e prescrizione. Lo scrive Tommaso Labate in un articolo pubblicato stamattina dal Corriere della Sera, "Giustizia: trattativa tra Ncd e Pd sul progetto di riforma di intercettazioni e prescrizione", nel quale si legge che dall'ineffabile Angelino Alfano sarebbe partito una specie di ultimatum al Pd: "Nel pacchetto definitivo o ci saranno sia le intercettazioni che gli interventi sulla prescrizione, oppure non ci sarà nessuna delle due."
Capire in che direzione dovrebbero andare questi interventi non è difficile, basta fare un po' mente locale e andare indietro con la memoria a quando Berlusconi, ancora in sella, si sbatteva come un ossesso per ottenere le stesse identiche cose. Difficile dimenticare, all'epoca, chi fosse il suo più stretto trombettiere riguardo questi temi: Angelino Alfano, ovviamente, quello che, da ministro della Giustizia (sic!), per perorare la causa del suo padrone riguardo le intercettazioni se ne uscì con quel fantastico "Tutti gli italiani sono intercettati!" Una cazzata di dimensioni tali che neppure Ferrara al suo meglio avrebbe partorito.
Ecco, sono passati gli anni e siamo ancora qui. Stesso scenario. Alfano (Berlusconi) vuole da Renzi l'accordo per mettere mano a questa roba qua e Renzi... già, e Renzi?

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