"4 marzo 1983. All’aeroporto di Managua in Nicaragua Giovanni Paolo II svillaneggia pubblicamente il ministro della Cultura padre Ernesto Cardenal, inginocchiato di fronte a lui in segno di rispetto, per aver accettato di partecipare al governo sandinista. In seguito, in combutta con il cardinal Joseph #Ratzinger, combatterà duramente la teologia della liberazione, di cui Cardenal era uno dei principali esponenti, riducendola al silenzio."
Mi rendo conto che levare voci critiche verso Wojtyla, specie mentre si approssima la santificazione, e' un po' come sparare sulla Croce Rossa, ma io sono un laico, leggo, mi informo, e non mi fermo alle apparenze e al clamore festante. Tutto questo per dire che va benissimo il Wojtyla carismatico, il trascinatore di folle, il comunicatore, l'acerrimo nemico del comunismo, il papa dei miracoli (veri o presunti), tutto quello che volete. Ma in Wojtyla non c'e' solo questo. Il suo lunghissimo pontificato non e' stato esente da macchie e ombre, alcune delle quali, agli occhi di chi guarda con distacco la santificazione, molto pesanti. Mi riferisco, solo per citare qualcosa, alla vicenda del "banchiere di Dio", il famigerato cardinale Paul Marcinkus; oppure penso alla sua amicizia e stima verso Pinochet, uno dei piu' sanguinari dittatori di tutta l'America Latina; penso alla guerra che lui e Ratzinger fecero alla Teologia della Liberazione; penso alla beatificazione di Josemaria Escrivà de Balaguer, fondatore della famigerata Opus Dei; penso all'abbraccio pubblico e affettuoso a Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Dio, che per mezzo secolo "ha sistematicamente violentato seminaristi e fedeli, e ha convissuto regolarmente e contemporaneamente con quattro donne, da cui ha avuto cinque figli, che ha sia violentato che portato in udienza dal Papa." [P. Odifreddi - Istantanee di un beato]. Un capitolo a parte, poi, meriterebbe l'imbarazzante faccenda dei finanziamenti a Solidarnosc in Polonia.
Qualche anno fa, in occasione della beatificazione di Wojtyla, lessi un libro, ancora reperibile con una certa facilita'. Consiglio a tutti, credenti e non, di dargli una letta, come ho fatto io. Poi, a Roma a festeggiare la beatificazione si puo' andare comunque. Ma magari un pelino piu' informati e' meglio.
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