"Abbiamo collaborato con i Carabinieri quando ci è stato chiesto - ha replicato il parroco - ma noi non avevamo pensato di denunciarlo quando due anni fa ci furono riferiti degli episodi perché pensavamo che fossero solo voci. L’allenatore aveva comunque negato tutto e noi avevamo pensato di trasferirlo nella squadra dei ragazzi più grandi..."
La prima domanda che mi viene in mente e': se il parroco pensava che fossero solo voci, perche' l'idea di trasferirlo nella squadra dei piu' grandi? Non ne vedo il motivo, vi pare?
Comunque, al di la' di tutto, quello che e' successo a Roma e' l'ennesima conferma che il clero, se puo', tranne poche eccezioni tende a insabbiare: denunciare rimane sempre l'ultima opzione. E, ovviamente, sempre dietro spinta ("quando ci è stato chiesto").
Nessun commento:
Posta un commento