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sabato 4 gennaio 2014

Vocazioni e "piccoli mostri"

Interessante la faccenda della "tratta delle novizie" di cui ha parlato Bergoglio nell'intervista pubblicata da Civiltà Cattolica. In sostanza, il papa stigmatizza la pratica (presunta o reale?), specie nei paesi in via di sviluppo, di ammissione dei novizi negli istituti religiosi; ammissione che sarebbe motivata più dalla necessità di emanciparsi dalla miseria e dalla precarietà che da reale vocazione. Il rischio, dice Bergoglio, è quello di formare "piccoli mostri. E poi questi piccoli mostri formano il popolo di Dio. Questo mi fa venire davvero la pelle d’oca."
Mi viene in mente quando anche qui da noi, fino a non molti decenni fa - almeno stando a quanto raccontano i nostri genitori e nonni - era pratica abbastanza diffusa quella di spingere i giovani a farsi prete: almeno il vitto e l'alloggio erano assicurati. Qualche mostro, poi, si è effettivamente visto.

1 commento:

  1. era così in tutta europa finchè c'era la miseria nera dagli albori del cattolicesimo in poi insomma

    poi certo nei tempi passati la diffusione della religiosità era più alta e quindi qualcuno in più che sentiva la vocazione c'era

    venuta meno la religiosità e la necessità di sfamare una prole consistente è calato il gregge locale da cui attingere e quindi si è dovuto importarli dai paesi poveri in maniera simile ai negrieri che portavano gli schiavi nel nuovo mondo

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