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venerdì 20 settembre 2013
Conflittualità napolitane
Sarebbe interessante che qualcuno avesse tenuto il conto degli appelli spegni-incendio che Napolitano ha dato in pasto alle italiche genti nel corso del suo doppio settennato. Così almeno sapremmo con quale numero catalogare quello odierno, in cui auspica - sì, lo so, lo so che anche voi state sbuffando e alzando gli occhi al cielo - la fine del conflitto tra politica e giustizia. A dire la verità non varrebbe neppure la pena di sprecare tastiera e bit per replicare a questa ennesima bufala, ma finché lui non si stanca di dire fregnacce è bene che neppure noi ci stanchiamo di replicare, perché altrimenti rimane elevato il concretissimo rischio che molti ci credano.
Che la faccenda del conflitto magistratura/politica sia una bufala è pacifico, lo capisce pure la mia bisnonna ultranovantenne di Rimini, che data l'età ogni tanto sbrocca. Ci sono alcuni politici che rubano e alcuni - valorosi, visto le grane a cui vanno incontro - magistrati che li perseguono. Perché li perseguono? Perché questo fanno di mestiere. Punto. Dov'è questo benedetto conflitto? Ma supponiamo, ipoteticamente, giusto per far capire meglio che si tratta di una bufala, che i politici siano tutti persone integerrime e irreprensibili. I magistrati che farebbero? Se ne fregherebbero beatamente (e con sollievo) di loro e perseguirebbero i medesimi reati delle persone comuni, cosa che fanno comunque. Napolitano in questo caso cosa farebbe? Si augurerebbe la fine del conflitto tra magistratura e cittadini comuni che rubano? Via, su, siamo seri.
L'unica soluzione che permetterebbe di mettere fine al conflitto (inesistente), sarebbe (1) che i politici smettessero di rubare, oppure (2) che venisse abrogato il reato di furto in tutte le sue varianti (frode, corruzione, concussione, appropriazione indebita, finanziamento illecito, ecc.), oppure (3) che venisse abrogato l'art. 3 della Costituzione, quello che recita che la legge è uguale per tutti. Si stabilisce che rubare è reato solo per i comuni mortali, non per i parlamentari, et voilà, il gioco è fatto. Con somma soddisfazione di Napolitano, il garante primo della cast... ehm, cioè, della Costituzione, che vedrebbe finalmente coronato il suo sogno.
Visto l'andazzo, secondo me prima o poi ci arriveremo.
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