Pagine

lunedì 15 luglio 2013

L'ironia spiegata a Sallusti

Lo so, ho un brutto vizio: mi piace rimestare nel torbido. E quindi, a volte, leggo Sallusti - a dire il vero qui sarebbe proprio questione di immergersi in qualcos'altro, ma soprassiediamo. Come sorvolare, quindi, sulle perle contenute nel suo editoriale di stamattina in difesa del povero Calderoli? (se siete forti di stomaco, il pezzo è qui.)
In sostanza, il concetto che vuole propinarci il direttore del Giornale è questo: a Berlusconi l'hanno sempre chiamato Caimano e nessuno ha mai detto bau; se qualcuno dà dell'orango alla signora Kyenge, apriti cielo: succede il finimondo. Ora, naturalmente, non serve che sia io, qui, a spiegare le differenze tra i due casi, dal momento che probabilmente le capisce anche un bambino delle elementari (quindi i lettori del Giornale sono già fuori gioco). E infatti non lo faccio. Mi limito solo a segnalare, come dicevo prima, un paio di perle, giusto per fare capire fino a che punto i suddetti lettori vengano quotidianamente presi per il culo senza che neppure se ne accorgano.
"Dunque in Italia si può dire, e riderci sopra, che un politico è un caimano, una pitonessa, un piccione, non - come ha detto ieri Calderoli riferito al ministro Kyenge - un orango."
Il buon Sallusti fa finta di dimenticare che l'epiteto "pitonessa", alla Santanché, fu affibbiato, bonariamente, per la prima volta da Giuliano Ferrara dalle colonne del Foglio (altro giornale che raccomando vivamente di leggere, giusto per farsi un'idea di cosa non è il giornalismo). Un termine - pitonessa, appunto - che, a differenza di orango, non ha mai avuto finalità di dileggio o razziste, tanto è vero che la stessa Santanché l'ha da lì in poi sempre utilizzato per definirsi, ridendoci pure su (vedi l'ultima puntata di Inmezzora, dall'Annunziata).
"Calderoli, che di mestiere fa il vicepresidente del Senato, non è nuovo a uscite ardite, ma stiamo calmi. Una battuta è per definizione stupida altrimenti sarebbe altro."
Ovviamente non è vero una cippa. Le battute stupide sono stupide, le battute intelligenti sono battute intelligenti. Quella che ha fatto Calderoli è stupida, perché è razzista e permeata di astio e cattiveria nei confronti di un'altra persona. Ovviamente non si pretende che Sallusti, che sa benissimo la differenza tra l'ironia intelligente e stupida, la spighi ai suoi lettori, ma questa differenza c'è, eccome se c'è. È la stessa che passa tra giornalismo libero e giornalismo servile. E Sono convinto che anche questa differenza, Sallusti, la conosca benissimo.

Nessun commento:

Posta un commento