Insomma, qualcuno mi vuole spiegare cosa si intende con "pacificazione"? Prendete ad esempio ciò che ha detto Schifani (Schifani, capite?) dopo la sentenza d'appello che ha confermato i 4 anni per frode fiscale per il solito noto. "Per una certa magistratura la stagione della pacificazione è ancora lontana, e forse non arriverà mai" ha detto il tipo che, inspiegabilmente, fino a poco tempo fa era presidente del Senato. Schifani, appunto. Ma anche altri, dopo la sentenza, hanno dichiarato che le prospettive di pacificazione sono definitivamente andate a ramengo.
Io ho buttato là la domanda ironicamente, ma è chiaro che per "pacificazione" si intende il rilassamento dei rapporti tra politica e giustizia, in particolare quella che da più di vent'anni corre dietro al tipo delle cene eleganti, e che adesso, terminati gli effetti di un ventennio di leggi ad personam tendenti a rallentare il corso della suddetta giustizia (come se non fosse già lenta di suo), comincia a far venire i nodi al pettine - occhio, a breve ne arriveranno altri, tipo Ruby, ad esempio.
Qualsiasi persona con un minimo - non molto, giusto un minimo - di raziocinio, credo che interpreti questa sentenza per quello che è: una condanna comminata a un tizio riconosciuto colpevole di frode fiscale. Punto. Una sentenza arrivata tra l'altro dopo quasi 10 anni di processo, con tutti gli annessi e connessi: indizi, prove, testimonianze (pro e contro), rogatorie, ecc... E la cosa finisce qui. Il resto sono solo chiacchiere al vento, come quelle delle Santanché, dei Capezzoni, dei Brunetta, degli Schifani e degli Alfani - se siete forti di stomaco e non soffrite di patologie legate al fegato andate pure a leggerle; a vostro rischio e pericolo, ovviamente.
Ecco, secondo questi "signori" qui, il tipo avrebbero dovuto assolverlo in nome della suddetta pacificazione. Poi, colpevole o meno, chissenefrega? L'importante è che non si litighi più e si distendano i toni. Ovviamente, e fortunatamente, la magistratura se ne frega, e tira dritto facendo quello per la quale esiste: condannare i colpevoli e assolvere gli innocenti (al netto, ovviamente, di errori, che non mancano mai). Il giorno in cui le sentenze verranno emesse tenendo conto del clima che potrebbero generare - forse qualche padre costituente si rigirerà nella tomba al solo pensiero - non saremo più una civile e moderna democrazia occidentale in cui vige lo stato di diritto, ma saremo qualcos'altro.
E, a ben pensarci, forse non manca neppure molto.
Il mio stomaco è assai debilitato e ormai non regge più. Sabato ci sarà persino una manifestazione del Pdl a causa della condanna a Silvietto. Ho i conati, fortissimi.
RispondiEliminaIl mio ancora regge bene. D'altra parte, 20 anni di berlusconismo... insomma, il rodaggio l'ha fatto. Però non garantisco per il futuro ;)
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