Ratzinger, ieri, all'Angelus, ha esortato i fedeli in questo modo: "pregate per me". Mi spiace, non credo lo farò, a meno che non mi restino preghiere inutilizzate. Tu hai raggiunto la veneranda età di 86 anni senza grossi patimenti, e tutto sommato in buona salute. Adesso finirai i tuoi anni in un confortevole e comodissimo buen retiro dove ti dedicherai alla lettura, alla scrittura, alla musica e alle altre cose di cui ti interessi, e lo farai potendo pure contare su una bella pensione d'anzianità di 2.500 euro al mese.
E allora perché dovrei pregare per te? Per agevolarti l'entrata in paradiso? Ma tu quello ce l'hai di diritto, no? E quindi? Per quale motivo dovrei pregare per te? Mi spiace, proprio non lo capisco. Mi guardo un po' attorno e mi rendo conto che di cose che meriterebbero le mie, e non solo mie, preghiere ce ne sono, hai voglia se ce ne sono, e non serve che ti faccia l'elenco, vero? No, mi spiace, caro Ratzinger, non avrai le mie preghiere.
Senza rancore, eh?
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