Nonostante il Giornale tenti di minimizzare (poveretti, non fanno un po' tenerezza?), la frattura tra il teleimbonitore e i residui maleodoranti del Pdl sembra ormai insanabile. I pochi colonnelli rimasti si rendono conto che la faccia del catramato non è più spendibile (come se la loro lo fosse ancora) e che arrecherebbe solo danni (ammesso che ulteriori danni siano ancora possibili) alla prossima tornata elettorale, e vorrebbero buttarsi a capofitto in un ormai tardivo ricorso a fantomatiche primarie.
L'uomo del nuovo miracolo italiano, quello che naturalmente non s'è mai visto, ovviamente non ci sta a essere messo in minoranza, e siccome i soldi li deve cacciare lui perché il Pdl non li ha, ecco un bel marameo: niente soldi per organizzare le primarie. Si pregano cortesemente i superstiti del partito di plastica di attaccarsi al tram, e tanti saluti.
C'è una costante che ricorre in questo atteggiamento: l'idea che con l'uso (o meno) dei soldi si possa ottenere tutto. D'altra parte siamo di fronte a un uomo che ha sempre utilizzato i denari per comprare tutto il comprabile: magistrati, sentenze, parlamentari, giornalisti, sesso, prestigio sociale. Poi, all'occorrenza, può sempre tornare utile pure il non spenderli, come in questo caso. Insomma, spenderli per ottenere un beneficio e non spenderli per lo stesso motivo. Soldi in ogni caso.
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