L'avevo già scritto in precedenza, mi pare: Renzi non mi entusiasma. Sarà giovane, sarà il cosiddetto "nuovo che avanza", sarà quello che volete, ma non riesco a farmelo piacere - quando poi sento B. dire di lui: "porta avanti le nostre idee", capite anche voi, no?
Tuttavia, perché bene o male c'è sempre un tuttavia, un motivo che potrebbe spingere a spezzare una seppur piccola lancia in suo favore ci potrebbe anche essere, a guardare bene. Prendete la diatriba odierna tra lui e D'Alema. "Renzi si farà male" pare abbia detto il comandante di Ikarus al giovane sindaco di Firenze. Come non vedere in questa frase tutto il disprezzo che la vecchia classe dirigente del Pd nutre verso qualsiasi cosa che miri un po' a cambiare gli assetti, a proporre qualcosa di alternativo alla gerarchia delle mummie?
Da quanti anni D'Alema è in parlamento? Quante legislature si è fatto? E che cazzo ha combinato in tutti questi anni? Che giovamento ha tratto la sinistra dalla sua presenza? (ovviamente indico D'Alema per indicare tutti quelli della sua risma. Penso ai Veltroni, alle Bindi, ai Fioroni, ai Castagnetti, ai Marini, ai Bersani, insomma avete capito, no?)
Ecco perché, forse, Renzi non è totalmente da buttar via, anche se, ripeto, le mie riserve su di lui sono molte, moltissime. Perché potrebbe essere la leva che serve a scardinare e a mandare all'aria la gerarchia delle mummie, il grimaldello che consente di aprire un varco nella vecchia oligarchia che ha trasformato il Pd in uno stagno puzzolente. E, se ci riuscisse, secondo me non sarebbe roba da poco.
Renzi non convince neanche me, soprattutto da quando esterna sentimenti "brunettiani", del tipo "tornelli al bagno per i dipendenti pubblici"... mi sa molto di "coglionatore del popolo" (come Brunetta).
RispondiEliminaD'Alema non so cosa abbia fatto, ma so cosa non ha fatto: la legge sul conflitto di interessi (anche se mi ricordavo che una delle prime leggi a favore di Berlusconi fosse stata fatta durante un suo governo, ma non sono riuscito a ritrovarla)