Bellissimo il Feltri di oggi: "La gente si è stufata. Non tanto di lei quanto della politica". Quindi, per Feltri, il fatto che a Milano le preferenze per il tipo di Arcore siano passate dalle 53 mila e rotte del 2006 alle 29 mila scarse di oggi non significa niente.
Non oso pensare a cosa sarebbe successo se per caso la gente si fosse invece stancata.
Pagine
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martedì 31 maggio 2011
La prima pagina del giorno
Mi pare che la prima pagina migliore di oggi sia questa. "Una legnata della 'madonnina'", scrive il quotidiano leghista. E poi, in bella evidenza, ciò che ha detto Vendola ieri: "i musulmani sono nostri fratelli". Come a dire: ma cosa dice quello?
Ma la Lega non è il partito che si ispira - dice - ai valori cristiani? E la fratellanza universale non è, se non ricordo male, alla base del messaggio cristiano?
Statura politica
Non serviva una ulteriore prova, ce ne ha già date fin troppe. Chi conosce le dichiarazioni, il modo di fare, di agire, di comportarsi del tipo che (ancora per poco) ci governa, sa perfettamente della sua infinita piccolezza, della sua microscopica statura politica (altroché il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni), pareggiata, forse, solo dalla pienezza di sé.
Ecco perché una frase come quella rivolta ieri ai napoletani dopo la vittoria di De Magistris ("se ne pentiranno"), non aggiunge niente a questa piccolezza. Anzi, forse la aumenta solo.
Ecco perché una frase come quella rivolta ieri ai napoletani dopo la vittoria di De Magistris ("se ne pentiranno"), non aggiunge niente a questa piccolezza. Anzi, forse la aumenta solo.
lunedì 30 maggio 2011
Promemoria
"Se Luigi De Magistris va al ballottaggio mi suicido" (Clemente Mastella, 18 maggio 2011).
"Se vince Pisapia me ne vado da Milano" (Red Ronnie, 20 maggio 2011).
"Se vince Pisapia ci tagliamo le balle" (Umberto Bossi, 23 maggio 2011).
A scanso di equivoci, il tenutario di questo blog non vuole assolutamente che Mastella si suicidi. Anzi. E' solo un invito a riflettere un pochino di più prima di fare certe dichiarazioni.
"Se vince Pisapia me ne vado da Milano" (Red Ronnie, 20 maggio 2011).
"Se vince Pisapia ci tagliamo le balle" (Umberto Bossi, 23 maggio 2011).
A scanso di equivoci, il tenutario di questo blog non vuole assolutamente che Mastella si suicidi. Anzi. E' solo un invito a riflettere un pochino di più prima di fare certe dichiarazioni.
Lavori in corso
domenica 29 maggio 2011
sabato 28 maggio 2011
venerdì 27 maggio 2011
Quasi quasi ci vado anch'io
Borghezio andrà a trovare il "patriota" Mladic, accusato dal Tribunale Penale Internazionale di crimini contro l'umanità, crimini di guerra e genocidio (tipo il massacro di Srebrenica, per intenderci).
Che dire? Oggi come oggi un po' di solidarietà non si nega a nessuno.
A Libero funziona così
Due ottimi spunti, divertenti, anche dalla prima pagina di stamattina di Libero. In bella evidenza un elenco di "voltagabbana", cioè elementi che erano berlusconiani e non lo sono più (Fini, Bocchino, ecc...). Stranamente, tra i voltagabbana Libero non menziona nessuno dei famosi "responsabili", quelli cioè che dall'opposizione sono andati a puntellare la maggioranza (ovviamente in maniera disinteressata). Vabbè, si vede che i voltagabbana sono solo quelli che abbandonano il premier, non quelli che abbandonano l'opposizione per correre ad aiutarlo. Quelli sono "responsabili".
Bella anche l'immagine della Marcegaglia-Che Guevara. Dopo aver detto, ieri, inutilmente e tardivamente, che si sono persi 10 anni, alludendo alle mancate riforme per la crescita economica, ecco che è diventata comunista. A Libero funziona così.
Anche i pollici di Obama servono
La foto malandrina del giorno è senz'altro quella pubblicata dal Tempo, un po' l'equivalente romano di Libero e Giornale. La scelta di mostrare Obama che fa il pollice retto a Berlusconi, infatti, serve a dare l'idea in chi la guarda che il presidente americano condivida le cretinate del nostro sulla dittatura dei pm comunisti.
In realtà, sappiamo bene tutti come è andata: a parte qualche cenno (di commiserazione), Obama non ha infatti proferito parola, che è la miglior risposta che potesse dare a tali deliri. La manipolazione delle notizie si fa anche attraverso le immagini.
giovedì 26 maggio 2011
Mentre aspettiamo che si decida
"I cittadini sarebbero stati chiamati a scegliere fra poche settimane fra un programma di fatto superato..." (Paolo Romani, 20 aprile 2011).
"Continuiamo ad essere convinti che la scelta nucleare sia la piu' corretta per un Paese industrializzato come il nostro" (Paolo Romani, 26 maggio 2011).
"Continuiamo ad essere convinti che la scelta nucleare sia la piu' corretta per un Paese industrializzato come il nostro" (Paolo Romani, 26 maggio 2011).
Volevo chiedere scusa due settimane fa...
Eh, certo, come no? Poi si sa come va a finire: le cose da fare sono sempre tante e magari uno si scorda. In fondo si tratta solo di aver calunniato in diretta l'avversario sul gong finale, quando non poteva più replicare; cosa volete che sia?
E oggi, naturalmente, i berluscones ci marciano su.
mercoledì 25 maggio 2011
Scippo (di democrazia) quasi riuscito
Per quelli che magari non ci hanno fatto caso, vale la pena ricordare che il famoso decreto omnibus, approvato ieri con l'ennesima fiducia, contiene al suo interno (oltre all'aumento del prezzo della benzina) la moratoria sul nucleare.
In pratica, viene abrogata tutta la legislazione introdotta finora per rilanciare il nucleare in Italia. Naturalmente, tutta la tiritera "in attesa di ulteriori valutazioni" non è altro che la classica presa per i fondelli, in quanto (quanto ci volete scommettere?) il tutto sarà ripresentato una volta passato il referendum - l'importante è negare ai cittadini la possibilità di esprimersi.
I possibili sbocchi, attualmente sono due: Napolitano non firma il decreto e lo rispedisce alle camere (mah...); se invece Napolitano firma, interviene la Consulta per valutare se "il decreto in questione superi la legge che il referendum ha ad oggetto e che potrebbe abrogare".
Al di là di tutto, i motivi di questi bizantinismi giuridico-legislativi penso che alla fine siano abbastanza chiari.
In pratica, viene abrogata tutta la legislazione introdotta finora per rilanciare il nucleare in Italia. Naturalmente, tutta la tiritera "in attesa di ulteriori valutazioni" non è altro che la classica presa per i fondelli, in quanto (quanto ci volete scommettere?) il tutto sarà ripresentato una volta passato il referendum - l'importante è negare ai cittadini la possibilità di esprimersi.
I possibili sbocchi, attualmente sono due: Napolitano non firma il decreto e lo rispedisce alle camere (mah...); se invece Napolitano firma, interviene la Consulta per valutare se "il decreto in questione superi la legge che il referendum ha ad oggetto e che potrebbe abrogare".
Al di là di tutto, i motivi di questi bizantinismi giuridico-legislativi penso che alla fine siano abbastanza chiari.
La moltiplicazione dei "mi piace" della Moratti
Claudio Messora spiega il motivo della proliferazione incontrollata dei "mi piace" sulla pagina Facebook pubblica della Moratti.
martedì 24 maggio 2011
Accise e tasche
Il decreto omnibus, sul quale il governo ha posto l'ennesima fiducia e che è in discussione in queste ore alla Camera, prevede, tra le altre cose interessanti, l'aumento delle accise sulla benzina. Ovviamente si tratta sempre del famoso governo che non mette le mani nelle tasche... e blablabla.
Ha fatto il suo dovere
Tutti quelli che gongolano per le multe inflitte dall'Agcom ai vari tiggì, colpevoli di aver violato la par condicio a favore del solito noto, forse scordano che alla fine quelle multe le paghiamo noi (almeno quelle comminate ai tiggì della Rai).
Interessante (e illuminante), a questo proposito, il commento di Minzolini: "non mi interessa".
Interessante (e illuminante), a questo proposito, il commento di Minzolini: "non mi interessa".
lunedì 23 maggio 2011
Priorità
Capite bene anche voi che di fronte a una disoccupazione giovanile che ha raggiunto livelli mai visti, S&P che ci declassa a causa del debito pubblico, 1/4 della popolazione italiana a rischio povertà, spostare un paio di ministeri al nord è quello che ci vuole.
Accostamenti
Probabilmente è colpa mia, ma non posso farci niente. E' solo che vedere il procuratore nazionale antimafia accanto al collega di Dell'Utri, mi fa sempre un certo effetto.
Al Qaeda mancava, ancora...
Terminate le comparsate a tiggì unificati, il tipo di Arcore ha ricominciato coi videomessaggi in stile (fu) bin Laden. A parte lui, da quello che ho potuto leggere finora mi pare che la palma di stronzata del giorno vada a Borghezio: "Al Quaeda e lo stesso Al Zawahiri, sarebbero felicissimi se a Milano Pisapia diventasse sindaco". Inutile commentare.
domenica 22 maggio 2011
Tra passato e futuro
Il massimo rappresentante del passato e della refrattarietà alla innovazione tecnologica e scientifica dice agli astronauti della Stazione Spaziale: "voi siete i rappresentanti del futuro". Come dargli torto?
sabato 21 maggio 2011
A quando il mare a Milano?
Dopo l'ipotesi di sanatoria sugli abusi edilizi a Napoli, a Milano si prospetta una sanatoria generalizzata per le multe. Con il beneplacito, ovviamente, della lega, quella della legalità come bandiera. Prendere a calci la suddetta legalità è diventato il perno su cui ruota la campagna elettorale di questa gente.
La sorpresa era un (altro) pacco
Cioè, fatemi capire. Per 3 giorni Calderoli ci ha tenuti sulle spine riguardo alla grandissima sorpresa che stavano preparando B. & B. Poi si viene a sapere che la sorpresa altro non sarebbe che lo spostamento al nord di un paio di Ministeri.
Sul più bello, però, arriva quel guastafeste di Alemanno, il quale afferma che sono tutte balle - dice che ha avuto in merito rassicurazioni da Berlusconi in persona. Questa non è campagna elettorale; questa è gente alla frutta che non sa più che balle inventare per tentare di tenersi Milano.
Sul più bello, però, arriva quel guastafeste di Alemanno, il quale afferma che sono tutte balle - dice che ha avuto in merito rassicurazioni da Berlusconi in persona. Questa non è campagna elettorale; questa è gente alla frutta che non sa più che balle inventare per tentare di tenersi Milano.
Comunisti anche loro
Quei comunisti incalliti di S&P hanno declassato il nostro paese a causa del debito pubblico. "Le attuali prospettive di crescita sono deboli e l'impegno politico per riforme che aumentino la produttività sembra incerto". Non è incerto: è assente. Le uniche riforme a cui tiene il tipo di Arcore lo sappiamo quali sono.
E' saltato il tappo
Dopo 4 giorni di silenzio assoluto, ecco di colpo 5 compiacenti "interviste" (chiamarle così è un'offesa a chi le interviste vere sa cosa sono) in altrettanti compiacenti telegiornali.
Il centrosinistra che adesso si indigna e strilla allo scandalo ("peggio che in Bielorussia"), è lo stesso che in sette anni di governo, spalmati su due legislature, non è riuscito a fare uno straccio di legge sul conflitto di interessi.
venerdì 20 maggio 2011
Indovinate chi voleva le moschee a Milano?
Visto che Pisapia sembra godere, dati alla mano, di un ottimo gradimento tra i milanesi, i berluscones pare abbiano deciso proprio in queste ore di cambiare strategia: lasciare perdere (per ora) gli attacchi personali al candidato del centrosinistra (dopo il "Pisapia è pazzo" di Bossi non si è più mossa una foglia) e concentrare gli sforzi per attaccarlo sul suo programma elettorale.
Ed ecco quindi che si comincia a parlare insistentemente di cose come "zingaropoli", matrimoni gay, stanze del buco, moschee in ogni quartiere e via di questo passo. Insomma, il centrodestra spera di riuscire a vincere il ballottaggio puntando sulla vecchia cara arma della paura, che notoriamente fa - purtroppo - sempre una buona presa su larga parte della popolazione.
Ovviamente, il programma di Pisapia non contiene assolutamente niente di tutto questo (e al limite, anche se fosse, bisognerebbe sviscerare e capire prima di dare giudizi), perlomeno non nei termini apocalittici descritti dai vari berluscones.
Ma la balla più interessante messa in circolo, riguarda proprio questa storia delle moschee, su cui specialmente la Lega pare stia puntando molto in questi giorni. Il refrain è noto: se vince Pisapia, Milano si riempirà di moschee. Bene. Volete sapere - ma non ditelo a nessuno, mi raccomando - chi è stato nel 2009 a proporre in consiglio comunale la costruzione di moschee a Milano? Il Pdl.
Ed ecco quindi che si comincia a parlare insistentemente di cose come "zingaropoli", matrimoni gay, stanze del buco, moschee in ogni quartiere e via di questo passo. Insomma, il centrodestra spera di riuscire a vincere il ballottaggio puntando sulla vecchia cara arma della paura, che notoriamente fa - purtroppo - sempre una buona presa su larga parte della popolazione.
Ovviamente, il programma di Pisapia non contiene assolutamente niente di tutto questo (e al limite, anche se fosse, bisognerebbe sviscerare e capire prima di dare giudizi), perlomeno non nei termini apocalittici descritti dai vari berluscones.
Ma la balla più interessante messa in circolo, riguarda proprio questa storia delle moschee, su cui specialmente la Lega pare stia puntando molto in questi giorni. Il refrain è noto: se vince Pisapia, Milano si riempirà di moschee. Bene. Volete sapere - ma non ditelo a nessuno, mi raccomando - chi è stato nel 2009 a proporre in consiglio comunale la costruzione di moschee a Milano? Il Pdl.
Come si chiamava quella cosa? Ah già, conflitto d'interessi...
Il Cavaliere, dopo la clamorosa scoppola elettorale di Milano dove ha dimezzato le preferenze individuali rispetto al 2006, s’appresta a un ritorno a reti unificate nell’agone politico: Tg1, Tg2, Tg4, Tg5 e Studio Aperto. Insomma, chi accenderà il piccolo schermo dalle 18.50 alle 21.00, sarà molto difficile che non si imbatta nel mezzobusto del premier.
(via Il Fatto)
(via Il Fatto)
giovedì 19 maggio 2011
Commistioni naturali
In quale altro paese del mondo, oltre al nostro, i vertici di una squadra calcistica nazionale (guarda caso, il Milan) danno indicazioni politiche di voto (guarda caso, Berlusconi), tramite comunicati ufficiali ai tifosi?
Ora non ci tocca più
La trasmissione di Sgarbi, cancellata in fretta e furia dalla Rai dopo una sola puntata, si chiamava Ora ci tocca anche Sgarbi.
Parlare di programmi e contenuti
Giuliano Pisapia si metta pure il cuore in pace: da qui fino ai ballottaggi la campagna elettorale dei berluscones - del resto sono maestri in questo - sarà tutta così.
mercoledì 18 maggio 2011
Umori e poltrone (della Lega)
Certo che Bossi è forte, eh? Da una parte dice: "Non ci faremo trascinare a fondo", alludendo al fatto che se il Pdl affonda, che è poi quello che sta accadendo, la Lega non ha alcuna intenzione di fargli compagnia. Poi, però, sul rapporto coi berluscones dice anche: "rotture? Non ci contate!".
Ora, io non sono un politico, ragion per cui non sono in grado di afferrare gli aspetti dietrologici di simili affermazioni. Ma sinceramente non capisco cosa aspetti il senatur a liberarsi di questa zavorra. Come può lo stato maggiore della Lega ostinarsi a voler sostenere ancora la Moratti al prossimo (incertissimo) ballottaggio? Soprattutto considerando che è la base leghista, cioè gli elettori, a chiedere ormai disperati di mollare Berlusconi.
Ma il senatur non è famoso per il suo saper interpretare gli umori della gente (a maggior ragione dei leghisti)? O forse riesce a interpretare meglio gli umori delle poltrone? Oggi come oggi la Lega sembra il Pd di sempre: la base va da una parte e la "nomenklatura" dall'altra.
Ora, io non sono un politico, ragion per cui non sono in grado di afferrare gli aspetti dietrologici di simili affermazioni. Ma sinceramente non capisco cosa aspetti il senatur a liberarsi di questa zavorra. Come può lo stato maggiore della Lega ostinarsi a voler sostenere ancora la Moratti al prossimo (incertissimo) ballottaggio? Soprattutto considerando che è la base leghista, cioè gli elettori, a chiedere ormai disperati di mollare Berlusconi.
Ma il senatur non è famoso per il suo saper interpretare gli umori della gente (a maggior ragione dei leghisti)? O forse riesce a interpretare meglio gli umori delle poltrone? Oggi come oggi la Lega sembra il Pd di sempre: la base va da una parte e la "nomenklatura" dall'altra.
Non disperdere il... voto
Man mano che ci si allontana dalla débâcle pidiellina delle amministrative, mentre ancora si stanno contando morti e feriti, si viene a conoscenza anche di alcuni di quei dettagli che nella concitazione dei primi risultati sono passati in secondo piano.
Si scopre così, ad esempio, che quel Lassini che ha avuto la geniale idea di tappezzare Milano coi manifesti "Via le br dalle procure", che tanto hanno giovato al cavaliere, ha preso 872 voti (qui un gustoso commento di Gramellini). In pratica, è come se in tutta Milano un condominio avesse votato per lui. Bello, no?
Altra chicca. Tra i candidati alle comunali milanesi, nella lista della Moratti c'era la signora Ornella Vanoni, nota cantante del tempo che fu. Sapete quanti voti ha preso? 36 (trentasei). Siamo quindi passati da un condominio a una media palazzina di una decina d'appartamenti.
Ieri sera Crozza, nel suo siparietto d'apertura di Ballarò, si chiedeva di quanti elementi fosse composta la sua orchestra. :-)
Si scopre così, ad esempio, che quel Lassini che ha avuto la geniale idea di tappezzare Milano coi manifesti "Via le br dalle procure", che tanto hanno giovato al cavaliere, ha preso 872 voti (qui un gustoso commento di Gramellini). In pratica, è come se in tutta Milano un condominio avesse votato per lui. Bello, no?
Altra chicca. Tra i candidati alle comunali milanesi, nella lista della Moratti c'era la signora Ornella Vanoni, nota cantante del tempo che fu. Sapete quanti voti ha preso? 36 (trentasei). Siamo quindi passati da un condominio a una media palazzina di una decina d'appartamenti.
Ieri sera Crozza, nel suo siparietto d'apertura di Ballarò, si chiedeva di quanti elementi fosse composta la sua orchestra. :-)
martedì 17 maggio 2011
Dalla Sardegna
Mentre ieri, e anche oggi, i media erano all'unisono, giustamente, concentrati sulla Waterloo berlusconiana a Milano, in Sardegna accadevano un paio di fatti che forse non è male segnalare.
1) Il referendum regionale sulla costruzione di centrali nucleari e siti di stoccaggio scorie ha visto contrario il 97% di quelli che si sono recati a votare (qualcuno, dalle parti di Roma, avrà cominciato a preoccuparsi?).
2) Oltre ad averle buscate nella "sua" Milano, Berlusconi è stato pure ridicolizzato nella "sua" Olbia, dove, dopo 10 anni di Pdl, hanno deciso di cambiare aria. Naturalmente anche lì ci aveva messo la faccia.
1) Il referendum regionale sulla costruzione di centrali nucleari e siti di stoccaggio scorie ha visto contrario il 97% di quelli che si sono recati a votare (qualcuno, dalle parti di Roma, avrà cominciato a preoccuparsi?).
2) Oltre ad averle buscate nella "sua" Milano, Berlusconi è stato pure ridicolizzato nella "sua" Olbia, dove, dopo 10 anni di Pdl, hanno deciso di cambiare aria. Naturalmente anche lì ci aveva messo la faccia.
Al di là di tutto (tranne che dei numeri)
Beh, certo, a Milano c'è ancora il ballottaggio, e non è escluso che alla fine il centrodestra la spunti comunque, anche se nessuno immaginava un ballottaggio coi berluscones che devono rincorrere. Ma, al di là di tutto, c'è un fatto che è incontrovertibile: i numeri.
Nel 2006 gli elettori della "sua" Milano che avevano scritto "Berlusconi" sulla lista erano stati 53.297, ieri sono stati 27.972. Dopo di questo, si può discutere di tutto quello che si vuole.
lunedì 16 maggio 2011
Chiuso per elezioni
domenica 15 maggio 2011
Ahi ahi ahi, Dominique...
Dominique Strauss-Kahn, attuale presidente del FMI e in passato più volte ministro di area socialista in Francia, è stato arrestato oggi al JFK di New York quando era già seduto sull'aereo che avrebbe dovuto riportarlo in Francia. E' accusato di violenza sessuale ai danni di una dipendente dell'albergo in cui alloggiava.
Il Giornale, come del resto tutti gli altri, ci va ovviamente a nozze, nonostante l'accusa, almeno per ora, si basi sulla sola testimonianza della presunta vittima. Ed ecco quindi i professionisti del garantismo (quelli che ci ricordano ogni santo giorno che nessuno è colpevole fino a sentenza passata in giudicato) parlare di "notizia drammatica" e lanciarsi in una accurata descrizione delle abitudini sessuali disinvolte del tipo, di cui pare l'ambiente politico parigino fosse sempre stato al corrente.
"Nella Parigi che conta tutti sapevano che Dominique Strauss-Kahn era sessualmente molto disinvolto. Anzi, ossessionato dal sesso". E quindi la stoccatina agli ipocriti media francesi, rei di aver sempre saputo ma di aver taciuto tutto all'opinione pubblica. Ma il posto dove ovviamente vuole andare a parare il Giornale è facilmente intuibile: "La Francia che negli ultimi due anni si è scandalizzata per i Bunga Bunga di Berlusconi, non ha scritto una riga su Strauss-Kahn, benché, contrariamente a i suoi predecessori, non si limitasse ad avere della amanti, ma praticasse sesso estremo e fosse un progressista".
Ma pensa un po' cosa ti vanno a combinare quei cattivoni di giornalisti francesi: papiri e papiri sul povero Berlusconi e nemmeno una riga su Strauss-Kahn. Sarà mica perché avere qualche amante o praticare sesso estremo (ma è vero?) non è reato? Sarà mica perché alle sue amanti non ha mai dato niente in cambio (tipo un posto da consigliera regionale all'igienista dentale, magari soldi, macchine, appartamenti all'Olgettina)? Oppure sarà mica perché non è mai stato messo sotto processo con l'accusa di prostituzione minorile? Mah, difficile dirlo. E comunque Marcello Foa il suo verdetto l'ha già dato: "Che trauma, per i francesi che non frequentano la Parigi delle élites, scoprire che uno dei loro uomini migliori, il presidente del Fondo monetario internazionale, è molto, ma molto peggio di Berlusconi".
Amen.
Chiesa e sessualità, non si spostano di un millimetro
Una volta non si diceva "la miglior cura è la prevenzione"? Il cardinale Bagnasco, parlando della lotta all'aids, ha rovesciato il tutto: "la miglior prevenzione è la cura". Non pago di aver detto una simile (secondo me) scemenza, si è gettato in una delle solite prediche sulla "pratica corretta della sessualità" (ovviamente, "corretta" secondo la chiesa). Naturalmente, di preservativo neanche a parlarne.
sabato 14 maggio 2011
Dopo 58 giorni (e qualche anno)
"Dopo 58 giorni Napoli è tornata ad essere una città pulita, una città occidentale, dove non c'è più il disastro della spazzatura nelle strade" (18 luglio 2008).
Domani i Napoletani si recheranno alle urne (quelli che ci andranno) facendo lo slalom tra i vari cumuli di immondizia che riempiono le strade della città. Così come le riempivano nel 2008, nel 2009, nel 2010 (le uniche zone ripulite, come le altre volte, sono quelle dove ieri c'era lui). Andranno a votare camminando su un fallimento totale che è sotto gli occhi di tutti, ma rinfrancati dalla promessa di una sanatoria sugli abusi edilizi (60/70.000 solo a Napoli) e di una moratoria delle tasse per chi patisce i disagi dell'immondizia.
Per ovvi motivi non poteva promettere per l'ennesima volta che avrebbe ripulito la città. Chi avrebbe abboccato ancora? E allora vai coi diversivi: ti tieni il putridume però non paghi le tasse. Ti tieni il putridume e io non ti butto giù la casa abusiva. Bello, no? E' la politica dei diversivi e degli specchietti per le allodole per fare fessa la gente. Resta da vedere quanti ancora saranno disposti a farsi abbindolare.
L'elenco del fiume di parole e dichiarazioni, fatte dal 2008 in qua sull'immondizia, lo trovate qui.
Domani i Napoletani si recheranno alle urne (quelli che ci andranno) facendo lo slalom tra i vari cumuli di immondizia che riempiono le strade della città. Così come le riempivano nel 2008, nel 2009, nel 2010 (le uniche zone ripulite, come le altre volte, sono quelle dove ieri c'era lui). Andranno a votare camminando su un fallimento totale che è sotto gli occhi di tutti, ma rinfrancati dalla promessa di una sanatoria sugli abusi edilizi (60/70.000 solo a Napoli) e di una moratoria delle tasse per chi patisce i disagi dell'immondizia.
Per ovvi motivi non poteva promettere per l'ennesima volta che avrebbe ripulito la città. Chi avrebbe abboccato ancora? E allora vai coi diversivi: ti tieni il putridume però non paghi le tasse. Ti tieni il putridume e io non ti butto giù la casa abusiva. Bello, no? E' la politica dei diversivi e degli specchietti per le allodole per fare fessa la gente. Resta da vedere quanti ancora saranno disposti a farsi abbindolare.
L'elenco del fiume di parole e dichiarazioni, fatte dal 2008 in qua sull'immondizia, lo trovate qui.
venerdì 13 maggio 2011
giovedì 12 maggio 2011
Calderoli e Marte
Sapete qual è l'aspetto più divertente dell'ultima diatriba tra Pdl e Lega? Calderoli che dice a Berlusconi "la legge è uguale per tutti".
Il quartier generale racconta/58
Scale diverse
"In Gran Bretagna per piccole cose i parlamentari si sono dovuti dimettere. Ma noi abbiamo una scala di giudizio un po' diversa...". Sì, giusto un pelino.
mercoledì 11 maggio 2011
Autogol
Che quello della Moratti sia stato un clamoroso autogol lo certifica la schermata, appena catturata, dell'home page del Giornale. E anche il fatto che la Lega (sì, la Lega) chieda di abbassare i toni la dice lunga su che aria tira in casa Pdl dalle parti di Milano.
Per tagliare definitivamente la testa al toro, qui trovate l'estratto della sentenza che sbugiarda la Moratti e rende (parzialmente) giustizia a Pisapia.
Terremoto a Roma? Sì, virtuale
Per ora, le uniche tracce del terremoto devastante che oggi avrebbe dovuto colpire Roma, si trovano su queryonline.it.
Garantisti a targhe alterne
Ma quelli che in qualche modo fanno capo al centrodestra, non sono famosi per il loro leggendario garantismo verso tutti? Ah beh, solo quando serve...
martedì 10 maggio 2011
Nuovi lodi in arrivo
Quella che passerà alla storia come l'epoca dei "lodi" e delle varie leggine su misura, fatte dai soliti noti per salvare la ghirba (per intenderci, la storia degli ultimi 17 anni), si arricchisce oggi di un nuovo capitolo. Senza brillare troppo per fantasia (come si dice: cambiano i fattori ma il risultato è quello), un parlamentare dell'UDC, tale Mantini, ha infatti depositato una proposta di legge (addirittura costituzionale, pensate un po') per impedire che i parlamentari siano messi sotto processo fino al termine del loro mandato. Originale, eh?
A chi gli ha fatto notare che si tratta anche questa di una legge su misura per Berlusconi, pare che il tipo abbia risposto piccato: "Non c'è nessun salvacondotto per Berlusconi, solo una seria proposta di riforma costituzionale per l'efficienza di un paese dilaniato tra giustizialismo, impunità e quotidiani conflitti con la magistratura".
Eccolo lì. Anche lui, come tutti quelli che ci hanno provato prima di lui, giustifica la sua bella leggina con la necessità di porre fine allo scontro tra magistratura e politica. Scontro che non esiste, non è mai esistito, se non nella testa di certi giornalisti e di certi parlamentari. Chi ieri sera ha seguito su La7 la trasmissione L'Infedele, di Gad Lerner, avrà sicuramente sentito le chiarissime parole di Armando Spataro in risposta alla stessa obiezione fatta dal giornalista Angelo Panebianco, del Corriere.
In sostanza, il procuratore aggiunto di Milano ha detto con una chiarezza disarmante che non esiste nessun conflitto e nessuna guerra tra giudici e politica, esiste semplicemente una magistratura che viene delegittimata e demonizzata ogni giorno dalla politica solo perché fa quello per cui è stata pensata e creata: perseguire i reati. E siccome non esiste alcuna legge (ancora) che stabilisce che i parlamentari non possono essere perseguiti, la magistratura se lo ritiene necessario va anche da loro, come accade in ogni paese del mondo.
Dov'è la guerra? Dov'è il conflitto? Se il Mantini, o qualcuno dei suoi degni colleghi, vuole veramente mettere fine a questa non-guerra e aumentare "l'efficienza di un paese dilaniato", la soluzione è semplicissima: proponga una legge che stabilisca che chi ha pendenze giudiziarie si toglie dalle scatole, va a farsi processare, e se alla fine ne esce pulito torna a fare il parlamentare. Non sarebbe l'uovo di Colombo? Forse sì. E forse è per questo che non ci ha ancora pensato nessuno.
A chi gli ha fatto notare che si tratta anche questa di una legge su misura per Berlusconi, pare che il tipo abbia risposto piccato: "Non c'è nessun salvacondotto per Berlusconi, solo una seria proposta di riforma costituzionale per l'efficienza di un paese dilaniato tra giustizialismo, impunità e quotidiani conflitti con la magistratura".
Eccolo lì. Anche lui, come tutti quelli che ci hanno provato prima di lui, giustifica la sua bella leggina con la necessità di porre fine allo scontro tra magistratura e politica. Scontro che non esiste, non è mai esistito, se non nella testa di certi giornalisti e di certi parlamentari. Chi ieri sera ha seguito su La7 la trasmissione L'Infedele, di Gad Lerner, avrà sicuramente sentito le chiarissime parole di Armando Spataro in risposta alla stessa obiezione fatta dal giornalista Angelo Panebianco, del Corriere.
In sostanza, il procuratore aggiunto di Milano ha detto con una chiarezza disarmante che non esiste nessun conflitto e nessuna guerra tra giudici e politica, esiste semplicemente una magistratura che viene delegittimata e demonizzata ogni giorno dalla politica solo perché fa quello per cui è stata pensata e creata: perseguire i reati. E siccome non esiste alcuna legge (ancora) che stabilisce che i parlamentari non possono essere perseguiti, la magistratura se lo ritiene necessario va anche da loro, come accade in ogni paese del mondo.
Dov'è la guerra? Dov'è il conflitto? Se il Mantini, o qualcuno dei suoi degni colleghi, vuole veramente mettere fine a questa non-guerra e aumentare "l'efficienza di un paese dilaniato", la soluzione è semplicissima: proponga una legge che stabilisca che chi ha pendenze giudiziarie si toglie dalle scatole, va a farsi processare, e se alla fine ne esce pulito torna a fare il parlamentare. Non sarebbe l'uovo di Colombo? Forse sì. E forse è per questo che non ci ha ancora pensato nessuno.
Onore ai giudici, però...
Alla fine si è accodato anche Il Giornale, anche se ci ha dovuto pensare un po'. E quindi ecco un portentoso Stefano Zurlo dedicare un pregevolissimo editoriale ai giudici ammazzati dalle br. Però - scrive sempre il Zurlo - "non dimentichiamo gli errori delle toghe" (si sa mai che i lettori del Giornale pensino che il loro quotidiano sia diventato troppo filo-magistrati).
E giù, quindi, tutto l'elenco di alcuni degli errori giudiziari più noti alle cronache, a cominciare dal caso Tortora. Che poi, se ci pensate, è un po' come se il giorno in cui si celebra ad esempio l'arma dei Carabinieri, qualcuno se ne uscisse con un bell'articolo con tutti i casi di cronaca in cui i Carabinieri (o la Polizia o chi volete voi) sono stati al centro di inchieste.
Attendiamo adesso che venga istituito il giorno in cui si onorano i giornalisti, magari quelli caduti per mano br o mafia (e ce ne sono); quel giorno ci ricorderemo di qualcuno del Giornale?
E giù, quindi, tutto l'elenco di alcuni degli errori giudiziari più noti alle cronache, a cominciare dal caso Tortora. Che poi, se ci pensate, è un po' come se il giorno in cui si celebra ad esempio l'arma dei Carabinieri, qualcuno se ne uscisse con un bell'articolo con tutti i casi di cronaca in cui i Carabinieri (o la Polizia o chi volete voi) sono stati al centro di inchieste.
Attendiamo adesso che venga istituito il giorno in cui si onorano i giornalisti, magari quelli caduti per mano br o mafia (e ce ne sono); quel giorno ci ricorderemo di qualcuno del Giornale?
lunedì 9 maggio 2011
Applausi, di gente intorno a me
Faccio sinceramente una gran fatica a valutare se siano peggiori gli applausi dell'assemblea degli industriali rivolti all'amministratore delegato della Thyssen, o la Marcegaglia che dice: "Una cosa di questo tipo [la sentenza per il rogo alla Thyssen, ndr] se dovesse prevalere allontanerebbe investimenti esteri".
Faccio veramente una gran fatica. Specie se si considera che viviamo in un paese dove ogni anno muoiono sul lavoro più di 1200 persone.
Faccio veramente una gran fatica. Specie se si considera che viviamo in un paese dove ogni anno muoiono sul lavoro più di 1200 persone.
Essere sulla stessa lunghezza d'onda
Nello stesso momento in cui Napolitano si commuove davanti ai magistrati uccisi dalle br, l'omino di Arcore chiede (di nuovo) una commissione d'inchiesta per i pm. L'Italia sotto Berlusconi è anche questo.
domenica 8 maggio 2011
Armi di distrazione di massa
Vorrei far notare che mentre tutti si accapigliano, in rete e fuori, sulle solite e reiterate stupidaggini ad effetto del teleimbonitore ("i pm di Milano sono un cancro"), a Napoli e a Lampedusa è di nuovo emergenza. Ogni tanto proviamo anche a fare 2 + 2.
sabato 7 maggio 2011
Complottisti (e risate) a Matrix
Oggi ho afferrato il coraggio a due mani e mi sono sorbito la puntata intera di Matrix dell'altra sera. Ho avuto conferma, una volta di più, di come ragionano i cospirazionisti alla Chiesa e Mazzucco (foto). A Paolo Attivissimo, purtroppo, è stato dato relativamente poco spazio per poter replicare ai deliri dei due, ma in fondo non ce n'è stato bisogno: si scavavano benissimo la fossa del ridicolo da soli.
Qui il video integrale e qui il liveblogging di Paolo.
E il Giornale?
Stamattina nella consueta rassegna stampa del Governo non compare il Giornale. Sarà mica per colpa di questa prima pagina?
Non so se ci avete fatto caso
Nel 2008 questo governo ha vinto le elezioni, e tra i primi problemi che ha dovuto affrontare c'è stato quello dell'immondizia che invadeva Napoli. Annunci, proclami ("colpa del governo precedente", mentre invece si tratta di un problema storico), piazzate (tipo Berlusconi con la ramazza in mano), infiniti scaricabarile tra governo ed enti locali e oggi, dopo tre anni, siamo esattamente nella stessa situazione del 2008, tanto che Berlusconi ha annunciato di nuovo che manderà l'esercito.
Poi c'è stata la questione dell'immigrazione. Fenomeno (fintamente) arginato temporaneamente grazie a certe leggi volute dalla Lega e agli accordi presi dal governo con Gheddafi, quando quest'ultimo, lungi dall'essere considerato un pericoloso e sanguinario dittatore da abbattere, era ancora oggetto dei baciamano di Berlusconi. Anche qui tutto finito. I migranti continuano ad arrivare a ritmo incessante, in barba ai campi da golf, a improbabili e ridicole investiture per il Nobel, alla moratoria (promessa non ancora mantenuta) sulle tasse ai lampedusani e a tutte le balle mediatiche buone solo come specchietti per le allodole.
Ho paura che di questo passo ci vorrà ben altro che un buon repertorio di barzellette per distrarre da tutto questo una pur insonnolita e inebetita opinione pubblica.
Poi c'è stata la questione dell'immigrazione. Fenomeno (fintamente) arginato temporaneamente grazie a certe leggi volute dalla Lega e agli accordi presi dal governo con Gheddafi, quando quest'ultimo, lungi dall'essere considerato un pericoloso e sanguinario dittatore da abbattere, era ancora oggetto dei baciamano di Berlusconi. Anche qui tutto finito. I migranti continuano ad arrivare a ritmo incessante, in barba ai campi da golf, a improbabili e ridicole investiture per il Nobel, alla moratoria (promessa non ancora mantenuta) sulle tasse ai lampedusani e a tutte le balle mediatiche buone solo come specchietti per le allodole.
Ho paura che di questo passo ci vorrà ben altro che un buon repertorio di barzellette per distrarre da tutto questo una pur insonnolita e inebetita opinione pubblica.
venerdì 6 maggio 2011
90 anni di spiaggia senza mai stancarsi
Quell’articolo permette dunque di poter fare ciò che si vuole dove si vuole: costruire un albergo, un ristorante, un supermercato, un campo da golf o tutto ciò che salterà in mente a una classe dirigente incapace di pensare a un orizzonte che non sia la più volgare speculazione edilizia. Ora questo scempio è esteso a tutto il sistema costiero italiano e il meccanismo potrà partire su richiesta delle imprese. Stiamo diventando un paese incivile che distrugge qual poco che resta delle sue meravigliose coste.
Paolo Berdini, sul Fatto, spiega cosa c'è dietro alla concessione per 90 anni, ai privati, di beni pubblici come spiagge e arenili. Nel frattempo, pare che l'UE abbia formalmente chiesto immediati chiarimenti all'Italia.
Paolo Berdini, sul Fatto, spiega cosa c'è dietro alla concessione per 90 anni, ai privati, di beni pubblici come spiagge e arenili. Nel frattempo, pare che l'UE abbia formalmente chiesto immediati chiarimenti all'Italia.
Alla fine ci ha pensato Al Qaeda
A dare il colpo di grazia ai vari Giulietto Chiesa & c., che in questi giorni continuano a blaterare di complotti tipo questo, ci ha pensato oggi la stessa Al Qaeda.
giovedì 5 maggio 2011
Mi domando come abbiamo fatto finora a stare senza
Alla fine la nuova infornata di sottosegretari, presi dagli appartenenti alla famosa "terza gamba" che tiene in piedi il governo, è arrivata. "Roberto Rosso va all'Agricoltura, Luca Bellotti al Welfare, Daniela Melchiorre e Catia Polidori allo Sviluppo Economico, Bruno Cesario e Antonio Gentile all'Economia, Aurelio Misiti alle Infrastrutture, Riccardo Villari ai Beni Culturali, Giampiero Catone all'Ambiente".
Alcuni di questi fanno parte del gruppetto che il 14 dicembre scorso salvò il governo, per 3 voti, dalla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni ("L'esecutivo si regge soltanto su cambiali pagate o da pagare", dice qualcuno del Pd). Naturalmente la cosa non è finita qui, perché gli appetiti da soddisfare sono parecchi. E infatti Berlusconi ha già annunciato un disegno di legge per integrare i 9 già nominati con un'altra decina. "'Tanti parlamentari potranno trovare soddisfazione' alle loro legittime aspirazioni". Bella questa: fa anche lo spiritoso.
Quello che mi domando, al di là di tutto, è come abbia potuto sopravvivere l'Italia tutto questo tempo senza questa infornata di sottosegretari.
Alcuni di questi fanno parte del gruppetto che il 14 dicembre scorso salvò il governo, per 3 voti, dalla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni ("L'esecutivo si regge soltanto su cambiali pagate o da pagare", dice qualcuno del Pd). Naturalmente la cosa non è finita qui, perché gli appetiti da soddisfare sono parecchi. E infatti Berlusconi ha già annunciato un disegno di legge per integrare i 9 già nominati con un'altra decina. "'Tanti parlamentari potranno trovare soddisfazione' alle loro legittime aspirazioni". Bella questa: fa anche lo spiritoso.
Quello che mi domando, al di là di tutto, è come abbia potuto sopravvivere l'Italia tutto questo tempo senza questa infornata di sottosegretari.
mercoledì 4 maggio 2011
E' l'Europa che ce lo chiede
Pare che sia in arrivo, qua verso giugno, una manovrina da 8 miliardi di euro per cercare di contenere un po' il disastro del nostro debito pubblico. Il Giornale è l'unico che dà la colpa all'Europa.
Tarallucci e vino
La (apparentemente) insanabile frattura tra Pdl e Lega è finita, com'era prevedibile, a tarallucci e vino. Bossi: "la Lega ha dimostrato di averlo ancora duro". Sì, come no?
martedì 3 maggio 2011
Tra i miracoli di Wojtyla
C'è anche quello dell'uccisione di bin Laden. Certo, alle persone (non necessariamente cristiane) normali potrebbe sembrare alquanto bizzarro equiparare un assassinio a un miracolo, ma tant'è. In fondo ormai ci siamo abituati a non dar peso a simili sottigliezze.
lunedì 2 maggio 2011
Papa Wojtyla e Pantalone
La beatificazione di Wojtyla è costata al Comune di Roma 4,6 milioni di euro. Alemanno chiede a Letta che parte di questi soldi vengano messi a carico dello stato, cioè di noi tutti, compresi quelli a cui della beatificazione del tipo non fregava assolutamente niente.
Quando sarebbe stato meglio tacere (nel suo caso, sempre)
Sulla lotta al terrorismo internazionale vedremo Obama alla prova, perché questo è il vero banco di prova. Gli Stati Uniti sono la democrazia di riferimento, portatrice di valori minacciati dal terrorismo e dal fondamentalismo islamico. Su Obama gravano molti interrogativi; con Obama alla Casa Bianca forse Al Qaida è più contenta.
Maurizio Gasparri, capogruppo dei Senatori Pdl, all'indomani dell'ingresso di Obama alla Casa Bianca.
(via Civati)
Ieri, al concertone
Due dei momenti più gustosi del concertone di ieri in piazza San Giovanni: la versione hard-rock dell'inno di Mameli del grandissimo Finardi; la cover di Felicità, diventata per l'occasione Impunità, di Marcorè e Barbarossa.
domenica 1 maggio 2011
La distanza che separa il ricordo dall'idolatria
Anche io tengo sul computer la foto di mio nonno, morto esattamente un anno fa. Mi strappa un sorriso o qualche lacrima: E' un ricordo, un momento per pensare a una persona che nella mia vita è stata importante. Ciò che non faccio con la foto di mio nonno però è utilizzarla come un amuleto, come un oggetto di venerazione, e soprattutto non rivolgo le mie preghiere a lei (e quindi a lui), non ritengo che per una qualche misteriosa forza egli sia in grado di compiere miracoli dall'oltre tomba, e cose di questo tipo.
Il ricordo è lecito e giusto. Ciò che contesto è che se sei Cristiano, se ti attieni a ciò che dice il testo di riferimento (canone biblico), se leggi quello che lì c'è scritto e ti attieni alle parole del Fondatore, non esiste né il concetto di beatificazione né quello di "santo subito" (se non in un senso molto più diciamo "democratico", nel senso che tutti i Cristiani, indistintamente, sono chiamati "santi", ma non per il loro merito, bensì per ciò che Cristo ha compiuto per loro; questo concetto si trova nelle lettere di Paolo), così come non esiste preghiera che non sia rivolta alla Trinità.
Ecco perché io oggi sono arrabbiato. Per questioni di coerenza e onestà.
(commento pubblicato su Facebook dal mio amico Jonathan Benatti, e ripubblicato qui col suo consenso).
Il ricordo è lecito e giusto. Ciò che contesto è che se sei Cristiano, se ti attieni a ciò che dice il testo di riferimento (canone biblico), se leggi quello che lì c'è scritto e ti attieni alle parole del Fondatore, non esiste né il concetto di beatificazione né quello di "santo subito" (se non in un senso molto più diciamo "democratico", nel senso che tutti i Cristiani, indistintamente, sono chiamati "santi", ma non per il loro merito, bensì per ciò che Cristo ha compiuto per loro; questo concetto si trova nelle lettere di Paolo), così come non esiste preghiera che non sia rivolta alla Trinità.
Ecco perché io oggi sono arrabbiato. Per questioni di coerenza e onestà.
(commento pubblicato su Facebook dal mio amico Jonathan Benatti, e ripubblicato qui col suo consenso).
Wojtyla, tra luci e ombre
4 marzo 1983. All’aeroporto di Managua in Nicaragua Giovanni Paolo II svillaneggia pubblicamente il ministro della Cultura padre Ernesto Cardenal, inginocchiato di fronte a lui in segno di rispetto, per aver accettato di partecipare al governo sandinista. In seguito, in combutta con il cardinal Joseph Ratzinger, combatterà duramente la teologia della liberazione, di cui Cardenal era uno dei principali esponenti, riducendola al silenzio.
Non voglio fare il guastafeste proprio nel giorno in cui si festeggia e si beatifica Karol Wojtyla a reti unificate. Ma penso sia giusto che anche i sostenitori più accaniti e i fedeli più invasati conoscano, oltre agli indiscutibili meriti, alcuni degli aspetti più controversi del suo pontificato. Aspetti che, specialmente in giornate come questa, difficilmente verranno messi in luce.
Ne fa un elenco Piergiorgio Odifreddi qui.
Non voglio fare il guastafeste proprio nel giorno in cui si festeggia e si beatifica Karol Wojtyla a reti unificate. Ma penso sia giusto che anche i sostenitori più accaniti e i fedeli più invasati conoscano, oltre agli indiscutibili meriti, alcuni degli aspetti più controversi del suo pontificato. Aspetti che, specialmente in giornate come questa, difficilmente verranno messi in luce.
Ne fa un elenco Piergiorgio Odifreddi qui.
Tranquillizziamo pure la Iervolino
Mi sento di tranquillizzare la signora Iervolino, la quale ha detto che il mancato scioglimento del sangue di San Gennaro (sic!) "non è un cattivo segno". Stia tranquilla, cara signora, significa solo che questa volta il fenomeno tissotropico non si è verificato. Può capitare. L'unico cattivo segno in tutta questa gigantesca messinscena, è il livello di superstizione a cui si è arrivati.