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domenica 10 aprile 2011

Il quartier generale racconta/57


Questa mattina Il Giornale riprende con grande visibilità (ne parla anche Libero, ma in maniera più discreta) la notizia riportata ieri da Repubblica: la proposta di legge del tesoriere del Pd per dare ancora più soldi ai partiti - io avevo accennato qualcosa qui.

Ovviamente il Giornale ci ricama su alla grande, basta leggere il relativo articolo a firma Salvatore Tramontano: "La proposta schock che arriva dai vertici del Pd"; "il cavaliere è troppo ricco, per sconfiggerlo abbiamo bisogno di altri soldi" e via di questo passo. Insomma, la giustificazione - ridicola, a mio parere - che dà il relatore a questa proposta di legge è: siccome la sinistra non vince perché economicamente non può competere con Berlusconi, facciamo una legge per gonfiare ancora di più il portafoglio. Ovviamente questa cosa non sta in piedi, o almeno non del tutto, perché è vero che gran parte della fortuna politica di Berlusconi è conseguenza diretta del suo portafoglio, ma l'altra parte deriva dal vuoto quasi assoluto che ha sempre caratterizzato la cosiddetta opposizione.

Il buon Tramontano, però, se avesse voluto fare un articolo serio e completo, avrebbe dovuto, oltre a tirare in ballo i precari, i tempi di crisi e slogan vari, aggiungere un paio di particolari che invece si è ben guardato dal menzionare. Il primo è che è vero che questa roba è stata partorita da uno del Pd, ma è anche vero che dall'altra parte non è che si siano buttati via o si siano indignati pubblicamente in Parlamento, anzi - l'articolo di Repubblica è abbastanza chiaro: "sottoscritta da 58 deputati bipartisan".

Il secondo particolare è che nel febbraio 2006, ultimi scampoli del precedente governo Berlusconi, con una bella leggina anche questa assolutamente bipartisan (quando si tratta di soldi...) i partiti si sono regalati 300 milioni di euro di soldi pubblici eliminando la norma che imponeva il blocco dei finanziamenti con lo scioglimento delle camere. In pratica, rimborsi elettorali doppi: quelli della legislatura iniziata nel 2006 (la scadenza naturale sarebbe stata quest'anno) sommati a quella del 2008. Chissà dov'era il Giornale all'epoca?

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