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martedì 1 marzo 2011

Chi ha parlato?

Dall'altra parte mi sembra che in questa guerra tra politica e magistratura, la seconda abbia già vinto. È lei ormai a fissare le regole senza avere alcun punto di riferimento o argine nell'apparato statale. Il potere giudiziario italiano è una realtà indipendente e sovrana che non risponde a nessuno dei suoi atti. Non si era mai vista una magistratura muoversi con la prepotenza con cui lo sta facendo oggi quella del nostro paese.

Gasparri? Cicchitto? Capezzone? Bondi? La Russa? Ferrara? No. Mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino. Avendo voglia di mettersi a discutere - e io non ne ho - si potrebbe fare presente all'alto prelato che il "punto di riferimento" per la magistratura c'è, eccome. Si chiama Costituzione Italiana, laddove si dice esplicitamente che è obbligo (ripeto: obbligo) della magistratura quello di perseguire i reati, sia che li commetta l'ultimo degli sfigati, sia che li commetta chi sta ai vertici (il quale, spesso, può pure permettersi il lusso di scamparla con qualche leggina ad hoc).

Per quanto riguarda la fantomatica "realtà indipendente e sovrana che non risponde a nessuno dei suoi atti", vorrei fare presente all'illustre monsignore, evidentemente non molto ferrato in materia, che i magistrati italiani rispondono delle loro azioni al Consiglio Superiore della Magistratura. E, dati alla mano (gli ultimi disponibili risalgono al 2006), quelli italiani sono quelli più sanzionati e più colpiti da provvedimenti disciplinari rispetto ai colleghi degli altri paesi europei.

Io spero, per il bene delle anime devote di San Marino, che mons. Luigi Negri sia un pelino più informato sulle cose religiose, visto che sulla magistratura italiana sembra presentare grosse lacune. Se a qualcuno interessa leggere l'intervento integrale, che contiene tra l'altro una appassionata difesa dei comportamenti del premier ("Diversa è la moralità privata che giudicherà Dio"), lo trova qui.

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