Come sapete, in questi giorni ci sono un paio di appuntamenti che, ognuno nel rispettivo ambito, hanno una certa rilevanza e interesse per l'opinione pubblica. Uno è il famoso (famigerato?) referendum, voluto da Marchionne, che stabilirà se la maggioranza degli operai Fiat interpellati è disposta o meno ad accettare le condizioni imposte dal manager per poter investire in Italia. L'altro è la decisione della Consulta, attesa per giovedì prossimo, che stabilirà se il legittimo impedimento, la legge ad personam voluta da Berlusconi per scansare i suoi processi, è conforme o no alla Carta Costituzionale.
Domenica scorsa, il Giornale, attraverso la penna del direttore, Alessandro Sallusti, ha pubblicato uno spettacolare editoriale che merita di essere analizzato perché è troppo divertente, sembra una barzelletta. E invece è tutto vero; cioè, Sallusti è riuscito veramente a scrivere quelle cose. E allora partiamo. Ah, dimenticavo, il pezzo è qui.
Già il titolo è emblematico: "Ultima chiamata al buonsenso per giudici e operai". Naturalmente è superfluo spiegare che il buonsenso visto da Sallusti sarebbe che gli operai votassero in massa sì al referendum di Marchionne e i giudici della Consulta approvassero allegramente il legittimo impedimento. Ma cominciamo a ridere.
Innanzitutto non è affatto vero che i giudici della Consulta sono nominati dal presidente della Repubblica. O meglio, sono nominati anche dal presidente della Repubblica, me nella sola quota di un terzo dei quindici; i rimanenti due terzi sono nominati uno dal Parlamento in seduta comune e un altro da altri organi amministrativi dello Stato. Naturalmente questa cosa Sallusti la sa benissimo, ma si sa com'è, ai lettori del Giornale si può dare a bere qualsiasi panzana.
Ovviamente è falso anche che gli ultimi presidenti della Repubblica "provengano tutti da quelle parti", cioè da sinistra. Solo quello attuale, infatti, può vantare una tale "ascendenza" (che guarda caso è anche quello che a Berlusconi ha firmato praticamente tutto: dal lodo Alfano, poi bocciato dalla Consulta nel 2009, allo scudo fiscale, al legittimo impedimento, attualmente al vaglio della già citata Consulta; ma questo Sallusti si guarda bene dal farlo notare).
Prima di Napolitano, infatti, c'era il buon vecchio Carlo Azeglio Ciampi, che di sinistra non aveva praticamente niente (figurarsi, veniva da Bankitalia). E prima di Ciampi c'era Oscar Luigi Scalfaro, un democristiano che più democristiano non si può. Dove siano quindi tutti questi presidenti che vengono da sinistra, solo Sallusti lo sa (a meno di provare a chiedere ai lettori del Giornale).
Il Sallusti si lamenta del fatto che siamo l'unico paese "che non offre nessuna protezione a chi ci governa". Naturalmente sono tutte balle. Non esiste infatti nessun paese estero che abbia una legge che salvaguardi capi di governo e ministri dai processi, specialmente per reati commessi al di fuori delle loro funzioni (vedi Berlusconi e i suoi processi). Esiste una qualche forma di immunità per i capi di stato (anche Napolitano ce l'ha, è prevista dalla Costituzione), ma non certo per i capi di governo, e solo per eventuali reati attinenti alla funzione svolta. E mi risulta - spero risulti anche a Sallusti - che Berlusconi è un capo di governo, non di stato (almeno non ancora: tocchiamo ferro).
Quindi, la vecchia storiella che all'estero i governanti hanno tutti una qualche forma di protezione giudiziaria, è una sonora bufala a cui solo i lettori del Giornale possono credere - non me ne vogliano i lettori di Sallusti, non ce l'ho con loro; ma d'altra parte se uno spende soldi per comprare il Giornale poi non si può lamentare se legge qualche balla. Forse, invece di lamentarsi del fatto che da noi i politici non sono sufficientemente protetti, potrebbe ad esempio menzionare il fatto che siamo l'unico paese al mondo in cui quasi un decimo dei parlamentari ha problemi con la giustizia. Ma forse è pretendere troppo.
Chissà quali sono gli "indizi" citati da Sallusti che farebbero pensare che quei manigoldi di magistrati se la prendono solo col centrodestra? Potrebbe fare qualche esempio. Se si va a vedere nel dettaglio, ad esempio, si scopre che è vero che la maggioranza degli inquisiti in Parlamento sono nelle file del centrodestra, ma non mancano neppure dall'altra parte. Per non parlare naturalmente delle giunte regionali e provinciali del centrosinistra che in mezza Italia sono sotto inchiesta. Ma anche qui Sallusti glissa. Chissà come mai?
Pensate se si facesse una misurazione cronometrica per verificare se stanno più in televisione i magistrati o i politici. Naturalmente non è vero niente che i magistrati che vanno in tv perdono autorevolezza (quella che i politici hanno già perso da tempo anche senza andare in tv): semplicemente, quelle poche volte che lo fanno è solo per tentare di spiegare alla gente cosa c'è dietro alle balle che raccontano i politici, ad esempio quando parlano di riforma della giustizia o cose simili.
Poi il prode articolista prosegue, elencando una sfilza di politici che avrebbero usufruito di qualche sorta di immunità alla bisogna: Bocchino, D'Alema, De Magistris, Di Pietro, Fini; come se il fatto che altri ne hanno - forse - usufruito alleggerisse la posizione di chi s'è fatto quasi una quarantina di leggi ad personam negli ultimi 16 anni. Qui, per controbattere a Sallusti dovrei andare a cercare in rete situazione per situazione, e sinceramente non ho né voglia né tempo(se qualcuno ha voglia si accomodi pure, i commenti sono a disposizione). Ricordo solo, a proposito di Di Pietro, che è stato forse l'unico politico che ogni volta che si è visto arrivare addosso qualche inchiesta giudiziaria è sempre andato di corsa a farsi giudicare, e ne è sempre uscito pulito. Ma questi dettagli a Sallusti in fondo non interessano.
Andrea mi permetti di copiarti questo "dialogo" che mi sono inventata ieri sera in un momento di lucidità mentale dovuta ad un bicchiere di vino rosso a tarda notte..
RispondiEliminaogni riferimento è puramente casuale
anno 2023
stabilimento meccanico "la favorita"
il responsabile per l'amministrazione della società, come da contratto, invita gli operai a rispondere ad un test orale sulla qualità del lavoro in fabbrica.
Viene sentito, in maniera alquanto democratica, il signor verdini, operaio a 745 euro al mese in turni di lavoro di 5 giorni la settimana più gli straordinari in orario di 15 ore lavorative al giorno con una sola pausa di 20 minuti, senza pausa mensa e senza pausa "gabinetto".
Il signor Verdini si è fatto impiantare un catetere per evitare di espletare le funzioni fisiologiche.
il responsabile fa accomodare il signor Verdini e lo sottopone al test
respons. - signor verdini si segga, le ricordo che lei può rispondere democraticamente e liberamente alle domande che le sottoporrò. Cominciamo, si metta comodo.
Lei è contento del lavoro che fa vero?
Verdini - be vede.. io credo..
respons- mi scusi se la interrompo, lei è liberissimo di esprimersi come vuole ma le ricordo che sarebbe il caso di pensare positivo e rispondere allo stesso modo
verdini - io.. certo io mi sento libero di dire che il mio lavoro è un po' alienante e poi non so magari..
respons- non andiamo bene signor verdini. Io le ricordo che sarebbe il caso di non dare questa impressione alla nostra amministrazione. Non sarebbe bello perdere un elemento come lei.
verdini - si be io.. in tal caso.. sono molto soddisfatto del mio lavoro
respons- anche della sua paga?
verdini - be.. credo che non sia proprio..
responsab- stava per dire che è troppo elevata vero?
verdini - io veramente.. volevo dire che è troppo bassa..
responsab. le ricordo che una pessima impresssione comporterebbe la fine del contratto che ha stipulato con noi
verdini - ecco allora credo che si la paga sia troppo elevata
responsab. - quindi lei è disposto a lavorare 20 ore al giorno a 650 euro al mese vero?
verdini - ma scusi ma come faccio a vivere!
responsab - ma lei puoi vivere benissimo noi siamo una famiglia lei può vivere con la nostra famiglia se non riesce a vivere nella sua. non trova!?
verdini - quindi io dovrei vivere qui in fabbrica?
responsab. si esattamente. è disposto quindi a vivere in fabbrica?
verdini - io..
responsab. si ricordi cosa pensiamo della negatività..
verdini - si sono disposto.
responsab. - bene il test credo che sia concluso le verrà diminuito lo stipendio e lavorerà di più inoltre risiederà qui da noi in fabbrica senza far ritorno a casa sua.
Siamo molto contenti di ciò che è stato fatto.
un'ultima cosa. ovviamente lei è disposto anche a rinunciare al diritto sindacale e di sciopero, non la faccio neanche rispondere è ovvio che è daccordo.
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RispondiEliminaio non so se tu sei favorevole o contrario al contratto che vuole marchionne ma ti faccio notare che nel resto del mondo e in africa in particolare vengono fatti contratti di questo genere e vengono fatti lavorare anche i bambini.
il contratto deve tener conto delle esigenze dell'industria e non di quella degli operai che sono degli ingranaggi della macchina-fiat.
se gli ingranaggi non lavorano la macchina non produce.
è giusto guardare avanti e sacrificare i diritti dei lavoratori, anche tutti i diritti, in nome della logica dell'impresa.
come hai fatto ad unire le due parti del mio "componimento"?
RispondiEliminaio ci ho provato ma ho ricevuto un messaggio di errore
io non so se tu sei favorevole o contrario al contratto che vuole marchionne
RispondiEliminaNon ho una posizione precisa per un semplice motivo: non l'ho letto nel dettaglio. E in genere non è mia usanza commentare cose che non conosco.
Io mi sono limitato a criticare l'atteggiamento di Marchionne, il quale - e questo mi pare sia fuor di dubbio - approfittando della "fame" di lavoro che c'è nel nostro paese, si permette di ricattare i lavoratori dicendo: o fate come dico io o tutti a casa.
Se in altri paesi e in altre situazioni esistono già contratti simili o forme di accordi di questo genere, questo non mi fa certo cambiare idea riguardo al suo atteggiamento. Della bontà o meno del contratto discuterò quando l'avrò letto.
Andrea puoi indicarmi un sito in cui possa trovare documentazione di qualche tipo sul contratto di Mirafiori?
RispondiEliminaSto cercando da due giorni ma non ho trovato nulla in rete (solo che io sono incapace a fare ricerche in rete)
>come hai fatto ad unire le due parti del mio "componimento"?
RispondiEliminaNon le ho unite. Mi sono trovato nella webmail sia il commento già unito, sia le due singole parti. Ho eliminato le due e lasciato il commento intero. Evidentemente ti ha segnalato che il commento era troppo lungo con un messaggio di errore, ma poi l'ha pubblicato online lo stesso.
>puoi indicarmi un sito in cui possa trovare documentazione di qualche tipo sul contratto di Mirafiori?
Questo mi sembra un riassunto abbastanza esaustivo. Comunque puoi googlare "cosa prevede contratto mirafiori" e trovi parecchi risultati.