![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirH8MLdEpEihGn5I5ogql66HVFksUy-lQ_gaOFXhgqtOFJSejhXJzdrPGTolEQZyzgmH8znsSKM_mt-NsiJ5nmCaDl9-yukjvm95T2ghCuSh1YsOXvVXbH6HTwtHr7N-YDKXst/s280/aids.jpg)
Stamattina alcuni quotidiani (La Nazione, il Resto del Carlino, ecc...) hanno messo in prima pagina, in bella evidenza, l'immagine che vedete qui sopra. Cosa può pensare, secondo voi, chi è affetto da questa terribile malattia?
Scorrendo però il relativo articolo, si scopre che in realtà questi risultati si riferiscono a una prima fase della sperimentazione. Deve ancora essercene una seconda e una terza, fondi permettendo.
Ancora più esplicito, a tal proposito, l'infettivologo Fernando Aiuti, il quale, in una intervista pubblicata dagli stessi quotidiani ma molto meno in evidenza, invita alla cautela aggiungendo: "la gente deve capire che, eventualmente, tra dieci anni questo vaccino potrebbe essere usato per una piccola parte di persone".
Insomma, non sarebbe il caso di fare titoloni meno roboanti e più realistici? Se non altro per rispetto di chi con questa malattia è costretto suo malgrado a convivere.
Nessun commento:
Posta un commento