Da quando ebbe inizio la stagione dei boicottaggi (epurazioni comprese) della Rai verso i personaggi non graditi a chi governa, sono molti quelli noti e meno noti che sono rimasti impigliati in questo assurdo, e tutto italiano, ingranaggio. Possiamo ricordare i Biagi, i Santoro, i Travaglio, i Vauro, le Gabanelli, le Dandini. Da ieri si possono aggiungere a questo elenco altri due nomi: Fabio Fazio e Roberto Saviano.
Non si tratta di epurazione, qui. Per ora infatti siamo fermi al "solo" boicottaggio mascherato da impedimenti burocratici di vario tipo. Fazio e Saviano avevano in mente una trasmissione da condurre insieme in cui si sarebbe parlato di "mafia e politica, di emergenza rifiuti, di carceri, di ricostruzione all'Aquila, di delegittimazione e macchina del fango".
Insomma, capite bene anche voi che davanti a una trasmissione di questo tipo il fatto che Masi, il direttore della Rai, accampi scuse di tipo economico, in particolare riguardo al cachet di Roberto Benigni, che sarebbe dovuto essere ospite di una puntata, fa un po' ridere - l'agente di Benigni ha poi dichiarato che il problema non sussiste perché Benigni andrebbe anche gratis.
E' il solito ritornello, insomma: finché fai trasmissioni anestetizzanti (per le coscienze) tipo la Prova del cuoco, i quiz stupidi e qualche reality, tutte le porte sono aperte. Appena provi a fare trasmissioni che possono in qualche modo aprire gli occhi, raccontando senza filtri quello che realmente succede, scattano gli impedimenti "burocratici". Chissà, magari tra 100 anni quelli che verranno dopo di noi rideranno.
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