Altri 4 italiani sono morti in Afghanistan (qualcuno sta tenendo il conto?), vittime di una imboscata mentre erano là per riportare la democrazia, come usano raccontarci. Sarà mica il caso di cominciare a chiedersi seriamente, senza ipocrisie, cosa ci stiamo a fare là? E magari cominciare anche a pensare di rivedere qualcosa nelle strategie della Nato, di cui anche noi facciamo parte?
Ci sarebbe anche da considerare che con quelli di oggi, sono 34 i militari italiani uccisi in Afghanistan in missione di "pace". Missione che costa allo stato taliano 500 milioni di euro all'anno.
i nostri eroi sono li per difendere la nostra patria e l'umanità e preservarla dal terrorismo. il mondo è più sicuro grazie a loro. un po' di rispetto da parte tua mi pare dovuto.
RispondiEliminadimenticavo..
RispondiEliminarispetto e anche delle scuse da parte tua
Io non sono stato irrispettoso verso i militari (non sono così cinico). Sono irrispettoso verso chi continua a venderci la guerra in Afghanistan come "missione di pace", senza spiegare chiaramente cosa stiamo a fare là.
RispondiEliminae anche delle scuse da parte tua
Va bene se mi cospargo il capo di cenere?
il termine guerra andava bene nel secolo scorso. Ora sono operazioni strategiche di supporto, di controllo o di contenimento, meglio usare il termine missioni di pace perché la gente possa comprendere meglio che lo scopo non è quello di conquistare ma di creare uno status in cui non vi siano attriti etnici o conflitti con Stati vicini.
RispondiEliminaQuesto è quello che si sta facendo in Afghanistan.
meglio usare il termine missioni di pace
RispondiEliminaQuindi, secondo te, il fatto che siano morti già 34 militari italiani e che il nostro esercito sia impegnato là con mortai, elicotteri, aerei da guerra e Tornado, si può inquadrare come "missione di pace"?
Ah, per me va bene. Basta mettersi d'accordo.
se hai letto bene quello che ho scritto si. Bada che io ho fatto la ferma dopo addestramento a Verona. Mi sono fatta 14 mesi per la ferma breve quindi conosco bene questi termini.
RispondiEliminamissione di pace vuol dire - e lo ripeto - una missione per portare la pace e ciò implica la possibilità che ci siano scontri a fuoco anche seri e quindi la possibilità che possano morire delle persone sia tra civili che militari.
Poi se tu hai in mente il concetto di guerra mondiale be questo è superato!
non è una guerra di posizione o di trincea né una guerra di invasione. ma una missione o meglio una serie di missioni per riportare ordine e pace.
quindi conosco bene questi termini
RispondiEliminaAnch'io conosco bene i termini. E sono perfettamente in grado di capire quando si vuole cercare di far passare una cosa per un'altra.
i politici possono fare quello che gli pare e far passare il giorno per la notte non mi interessa. il termine borghese guerra di pace l'hanno coniato loro e poi tutti ci siamo adattati.
RispondiEliminail termine esatto - visto che sei pignolo - è peacekeeping
http://www.un.org/en/peace/index.shtml
a seguito di una strategia di peace enforcement.
in entrambi i casi non vi è stata dichiarazione formale di guerra.
nel secondo caso le operazioni tattiche e strategiche rientrano in un programma di peacekeping.
tattica e strategia
studiati i due termini poi ne riparliamo. altrimenti parliamo di aria fritta.
l termine esatto - visto che sei pignolo - è peacekeeping
RispondiEliminaNon mi interessa, come ho già tentato di farti capire, la spiegazione del termine ufficiale; né l'etimologia del suddetto termine.
L'operazione in Afghanistan la possono definire tecnicamente come gli pare. Ma rimarrà sempre la differenza tra il nome che le danno e quello che è.
probabilmente non mi sono spiegata ancora molto bene per guerra di pace non si intende un ossimoro. difatti la guerra non è pace e la pace non è guerra ma si intende "guerra per portare la pace tramite operazioni tattiche, strategiche, di vigilanza e di controllo" siccome, converrai il termine è troppo lungo si abbrevia in "guerra di pace".
RispondiEliminaCome la intendono i politici non mi interessa.
l'Onu e tutti gli organismi internazionali danno ragione a me e torto a chi pensa che in guerra ci si vada portando fiori e rose a chi ti spara addosso!
chiedo molto rispettare i morti che si fanno un mazzo così per portare la pace in un Paese come l'Afghanistan utilizzando tattiche militari?
oppure per te i morti vanno rispettati solo se sono in giacca e cravatta e fanno comizi invocando qualche ideologia del piffero!
non si tratta neanche di un'operazione ma di un insieme di missioni strategiche,tattiche, di vigilanza e di controllo.
di la verità! non sai di cosa stai parlando.
tranquillo: il lavoro sporco lo facciamo noi (militari). Tu rimani tranquillo a criticare davanti al tuo pc.
Bada che io ho fatto la ferma dopo addestramento a Verona. Mi sono fatta 14 mesi per la ferma breve quindi conosco bene questi termini.
RispondiEliminadi la verità! non sai di cosa stai parlando.
tranquillo: il lavoro sporco lo facciamo noi (militari)
Va bene, però spiegami una cosa: se tu sei nata nel 1996 e adesso stai facendo il liceo scientifico, quando avresti fatto i 14 mesi di ferma militare a Verona? :-)
sono del 1975 non del 1986 il nick è totalmente di fantasia. i due numeri: 8 e 6 sono i miei numeri fortunati non quelli dell'anno di nascita.
RispondiEliminaNon so se è il caso di aprire una parentesi sulla cabala e sui numeri fortunati, altrimenti non ne usciamo più.
Io capisco il tuo discorso, lo capisco benissimo: si parla di guerra di pace o di operazioni di pace mentre in realtà ci sono vere e proprie battaglie.
Il fatto è che la guerra vera e propria è iniziata il 7 ottobre 2001 ed è finita il 12 novembre.
La fase dell'occupazione doveva originariamente essere una fase di stabilizzazione in gran parte del Paese, mentre al nord l'armata del nord avrebbe dovuto sconfiggere definitivamente i talebani.
Così non è stato e la fase di "pace", si è tramutata in una fase di riposizionamento, di controllo del territorio e di vigilanza del territorio.
Fallita anche questa tattica, si è passati a quella del bombardamento delle aree suscettibili ad alto rischio (in zone impervie e montuose) con bombe ad alta penetrazione, quindi a battaglie campali in zone considerati sempre ad alto rischio e - infine - all'utilizzo di bombardamenti mirati, prima con aerei e poi con drone. L'ultima tattica è ancora in vigore.
Siccome la resistenza e la guerriglia dei talebani e di alcune tribù è molto dura la situazione è ancora estremamente fluida. Si confida quindi in accordi con i talebani stessi nel tentativo di rendere sicuro il territorio.
in seguito vi sono diverse strade:
- creare i presupposti per una completa militarizzazione dei reparti regolari afghani e lasciare il Paese
- creare i presupposti per un controllo congiunto su base pluriennale di truppe su egida Onu e non Isaf.
- lasciare il territorio e dichiarare falliti tutti gli obiettivi preposti.
questo è quanto.
La parola potrebbe ripassare ai politici e ai diplomatici.
questo è quanto
RispondiEliminaAnche per me.