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venerdì 10 settembre 2010

Una categoria di lavoratori che non aveva ancora scioperato


I lavoratori della Fiat li abbiamo visti scendere in piazza; i terremotati d'Abruzzo pure. I precari della scuola non ne parliamo, seguiti a ruota dagli operatori dei call center. Anche i poliziotti e i carabinieri li abbiamo visti sfilare e protestare (perfino sotto casa di Maroni) per i tagli del governo al comparto sicurezza.

Eppure manca ancora qualcuno. Ah già: i calciatori. I calciatori? Sì, i calciatori.

3 commenti:

  1. i calciatori dicono di essere usati come oggetti, di essere venduti ad altre squadre - se in scadenza di contratto - senza venir interpellati, di dover ricorrere a dottori di società senza sentire il loro parere e sono contrari alla diminuzione dei contratti che potrebbero venir concertati da uefa e da federazione calcio (riguardo alcune squadre di categorie inferiori e di Serie A).
    Insomma. poverini...
    prendono milioni di euro a stagione e si sentono sfruttati, si sentono utilizzati come oggetti e non come persone, lamentano violazioni di diritti umani, un po' come avviene in Burkina faso o in Angola o in Congo.
    la differenza lievissima semmai è che in congo un lavoratore prende 40 euro al mese se va bene mentre loro ne percepiscono 50.000.. la settimana!!

    insomma mi pare uno sciopero giustificato non trovi!
    come fai oggi a campare con qualche milione di euro l'anno!

    queste persone non hanno ritegno. sono un insulto ai lavoratori della fiat e agli schiavi del terzo mondo. Io li manderei a lavorare in congo. li manderei a zappare la terra dove ce n'è bisogno, magari in calabria.. a 4 soldi.
    ma vadano a fare in c...
    fanno pure gli spot in tv lautamente pagati.
    prendono vagonate di soldi. abbiano il pudore di tacere.

    la colpa è nostra che gli diamo pure importanza.

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  2. basta non guardare il calcio,rovinato,guardacaso da berlusconi,quando ha comprato il milan e fatto ingaggi miliardari.

    Ma di vergogne in italia ce ne sono,purtoppo,altre,

    Ciao
    Maurizio

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  3. l'Italia è tutta una vergogna. il calcio è uno degli scandali ma non l'unico. economia, politica, finanza, corruzione, enti locali, il federalismo leghista, il secessionismo ecc ecc.

    a parer mio tutto lo sport è andato a farsi benedire e da molto tempo e non solo in Italia.
    Mi ricordo la dichiarazione di una campionessa di nuoto alle scorse olimpiadi. Più o meno diceva che l'importante è vincere e non partecipare altrimenti sei un fallito.
    Praticamente l'opposto di quello che dovrebbe essere lo sport.

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