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sabato 4 settembre 2010

Il messaggio della disperazione

Nuovo messaggio del premier ai "Promotori della libertà" (qualunque cosa voglia dire). A leggerlo, verrebbe quasi da definirlo il messaggio della disperazione, nel senso che il premier ha un disperato bisogno, dopo i no di Casini, di far rientrare all'ovile i finiani, e per ottenere questo è disposto a rinunciare all'infame processo breve e a promettere all'ala dissidente finiana un reinserimento delle candidature in caso si torni a elezioni.

Berlusconi sa che i finiani il processo breve, così com'è formulato adesso, non lo voteranno mai. E allora cosa promette? Fuori il processo breve dai famosi 5 punti. Al che uno si chiede: ma come? E i processi Mills, Mediatrade e diritti televisivi che dovevano essere spazzati via dalla contestatissima legge? Beh, forse la spiegazione sta in questo articolo di stamattina di Repubblica, nel quale si ipotizza, vista l'impossibilità a causa dei niet del colle e dei finiani di portare a casa il processo breve, di rimettere mano al legittimo impedimento e al lodo Alfano costituzionale.

I finiani, infatti, hanno da sempre detto no al processo breve, ma si sono detti disponibili a votare una legge che salvaguardi il premier dai giudici senza che si trasformi in un'amnistia. In pratica, paradossalmente, più la legge porcata è "ad personam" e meglio è. Si accantona quindi il processo breve, e nel contempo si cerca di allungare la scadenza naturale del legittimo impedimento, che attualmente è di 18 mesi; in più - non si sa mai - si rimette in corsa il più velocemente possibile il lodo Alfano costituzionale, che era stato parcheggiato in un cassetto in Parlamento in attesa di tempi migliori.

Bellissimo il passaggio in cui Berlusconi, facendo quello che sa fare meglio, mercanteggia il ritorno all'ovile dei finiani: "tutti i nostri parlamentari che, avendo prima deciso di fare parte di un nuovo gruppo, dovessero [...] decidere di restare nel gruppo del Pdl, tutti, nessuno escluso, potranno contare sulla nostra amicizia, sulla nostra solidarieta' e lealta', anche nel momento della formazione delle liste elettorali". Che è come dire: insomma, poche storie: se farete i bravi avrete qualche possibilità, in caso di elezioni, di tornare a scaldare il vostro scranno in Parlamento, altrimenti tanti saluti.

Di solito questo genere di messaggi è sempre molto convincente verso chi vive di politica. Staremo a vedere.

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