Pare che l'idea del premier di togliere il processo breve dai famosi cinque punti su cui chiedere la fiduca in Parlamento, abbia spiazzato più di un uomo di quelli a lui più vicini. E i primi a restare di sasso sarebbero proprio i due maggiori artefici dei vari provvedimenti ad personam partoriti fin qui: Alfano e Ghedini. Ma perché Berlusconi ha deciso di punto in bianco di rinunciare a uno strumento prezioso per salvarsi dalle sue grane giudiziarie?
In primo luogo, come spiega bene il Corriere di stamattina, per una questione di sondaggi. Il processo breve non è infatti ben visto, oltre che dall'opposizione e dai finiani, anche da molti appartenenti al Pdl. In più il cavaliere conta di togliere di mezzo quello che è il pretesto principale che giustificherebbe la rottura dei finiani - insomma, adesso il cavaliere può dare tutta la colpa a Fini. Terzo punto, quello più importante, è che la porcatina salva premier ha solo cambiato nome, non certo sostanza.
Come già scriveva Liana Milella su Repubblica di ieri, infatti, si punta adesso ad altro: processo lungo, nuovo legittimo impedimento, lodo Alfano costituzionalizzato. "Il ddl di Enrico Costa, il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia e fedelissimo di Ghedini, sarà presentato in settimana. Risponde a un'esigenza che Berlusconi ha ben chiarito ad Alfano e Ghedini: 'Adesso lavorate bene sulla prescrizione, per i miei processi non è rimasto più molto tempo, magari riusciamo a chiuderli in modo normale, evitando lo stillicidio di altre leggi'".
Insomma, accantonato il processo breve, Alfano e Ghedini non pensino certo di starsene con le mani in mano. Si lavora su altri fronti, su altre leggi, ma sempre con un unico scopo: quello di fare l'interesse degli italiani. Poi si lamentano se la gente va in piazza a fischiarli e a contestarli (vedi Gianni Letta alla Biennale di Venezia, Dell'Utri a Como e Schifani a Torino).
A proposito di Schifani. Siccome molti quaquaraqua di governo hanno ritirato fuori la vecchia balla della sinistra che fomenta l'odio, Di Pietro che porta allo scontro di piazza e cretinate simili, vale la pena ricordare cosa accadeva gli ultimi mesi del governo Prodi, e sopreattutto cosa dicevano molti di quelli che oggi starnazzano contro il clima d'odio.
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