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venerdì 9 luglio 2010

Sciopero dei giornalisti? E io scrivo...

Ma come? - dirà qualcuno - Non hai scritto niente per una settimana e cominci oggi che c'è anche lo sciopero dei giornalisti? Appunto, io mica sono un giornalista; sono solo un piccolo blogger di campagna che dopo quattro anni di intensa attività non ha ancora neanche deciso quale template utilizzare per il blog; non vedo quindi perché non possa scrivere qualcosa proprio oggi.

No, beh, stavo scherzando, ma neanche tanto poi. In realtà io sono effettivamente ancora in ferie, ed è vero che oggi c'è questo famoso sciopero di giornali, telegiornali e siti internet d'informazione. Ma alcuni quotidiani sono comunque usciti, e siccome su alcuni di questi ho trovato delle belle "perle", ho pensato di farvele vedere commentandole un po'.

Per quel che riguarda lo sciopero, che dire? Diciamo che, come hanno già fatto notare in molti, le motivazioni sono condivisibili, condivisibilissime, il metodo forse un po' meno. Insomma, diciamocela pure: che senso ha auto-imbavagliarsi per protestare contro la legge bavaglio? Se proprio si voleva fare una cosa più eclatante, o che comunque attirasse di più l'attenzione, magari pure sui media stranieri, sarebbe stato utile pensare a qualcosa di più originale invece di un banale sciopero.

A questo proposito mi pare utile segnalare ad esempio l'iniziativa del Secolo.


Il quotidiano di riferimento della compagine finiana del Pdl, ha infatti deciso di uscire in regime free press. In pratica, non solo ogni pagina sarà consultabile gratuitamente, in pdf, sul sito del quotidiano, ma sarà distribuito altrettanto gratuitamente nelle città di Roma, Milano e Bologna. Anche quelli di valigiablu.it hanno deciso di scioperare non imbavagliandosi, ma, al contrario, facendo "superinformazione".

Ma quali sono i giornali che troverà chi stamattina si recherà in edicola? Beh, sono i cosiddetti "destrorsi".


Cominciamo dal mitico Giornale. Ecco la prima pagina.


Cosa troviamo di bello? Beh, c'è il solito editoriale di Feltri ("Ma noi il bavaglio non ce lo mettiamo"), che sostanzialmente ribadisce l'inutilità e il non senso di questa forma di contestazione. Il titolo a tutta pagina, invece, riprende le minacce fatte ieri da Berlusconi - a proposito, teniamocele bene a mente - di andare tutti a casa qualora il Parlamento non dovesse approvare la manovra economica. Naturalmente sono tutte balle; Berlusconi non ci pensa neanche a tornare a votare, specialmente se si considera che (1) tutti i sondaggi sono in caduta libera; (2) eventuali dimissioni farebbero cadere il legittimo impedimento e ogni futuro progetto di lodi Alfani costituzionali e immunità varie (capite che con due o tre processi in corso...).

E poi, in taglio basso, c'è il solito articolo contro i giudici, ma a questi ormai non ci facciamo neppure più caso. Interessante invece quello evidenziato: "Il trucco che inganna l'etilometro". Oh, perbacco, ma che sarà mai? Hanno veramente trovato il modo di eludere i controlli dell'etilometro? Cavolo, sta a vedere che il Giornale ha fatto lo scoop. Come no? Uno scoop degno appunto del Giornale.

Basta scorrere un po' l'articolo (pdf qui), tra l'altro relegato casualmente a pag. 15, per leggere il commento del professor Emanuele Scafato, presidente della Società italiana di alcologia: "In realtà non ci sono prove scientifiche che questa bibita aiuti a smaltire l'alcol. Io invito i ragazzi a stare attenti al richiamo di queste sirene". Da segnalare anche la pagina delle Faq in italiano del prodotto (via giornalettismo.com), nelle quali si legge: "La consumazione di Rebootizer® non permette la guida in stato di ebbrezza".

Insomma, avete capito vero? Lo scoop-bufala a tutta pagina del Giornale sarebbe l'invenzione di questo pseudo-beverone che salva dall'autovelox, che viene però smentito nel medesimo articolo 40 righe dopo. Complimenti. Forse sarebbe ora di cominciare a scioperare anche contro le bufale e le prese per il culo dei lettori, compresi quelli del Giornale.

Ma passiamo all'altro gioiello di famiglia: Libero.


Anche qui, sostanzialmente si ricalca il Giornale, anche se spicca uno dei tanti articoli con cui da tempo Libero, e non solo esso, prende di mira Fini. Ma qui è interessante l'editoriale del grande Belpietro: "Le intercettazioni sono un bavaglio alla giustizia". Perché? Non si sa.

Belpietro, infatti, inizia il suo pistolotto indicando anche lui l'incoerenza insita in questa forma di sciopero. Poi prosegue prendendosela, seguendo un copione trito e ritrito, con la violazione della privacy di tanti poveri cittadini innocenti e il danno che fanno a questo proposito la pubblicazione delle intercettazioni.

"E civile tutto ciò? No, non lo è. E infatti negli altri Paesi non accade. In Gran Bretagna o in Germania, nonostante quanto raccontano tanti colleghi che si fingono informati, non esiste il mercato delle carte giudiziarie e dei brogliacci". Naturalmente non è vero niente. Quando negli Stati Uniti scoppiò il caso del senatore beccato a vendere il seggio di Obama al Senato, le intercettazioni vennero pubblicate subito sui giornali, e nessuno strillò alla violazione della privacy. Lo stesso in Inghilterra, quando i giornali pubblicarono nel 2005 le telefonate erotiche, riservate, tra Carlo e Camilla ("Vorrei essere il tuo Tampax", le diceva lui in una di queste).

Non mi risulta ci siano state all'epoca, nel Regno Unito, strilli a destra e a manca contro la violazione della privacy, oppure proposte legislative urgenti volte a limitare le intercettazioni. Semplicemente, in ogni paese del mondo è dato per assodato che la privacy per i personaggi pubblici è giocoforza meno "privacy" delle persone normali. Strano che a Belpietro questo particolare sfugga.

E poi, e anche questo Belpietro lo sa benissimo, non è questo il punto. In Italia la legge sulla privacy esiste già dal 2006, ed è una delle più ferree di tutti gli altri paesi europei. Se effettivamente qualche abuso c'è stato, basterebbe far applicare quella in modo rigoroso, senza il bisogno di una nuova legge che col pretesto della privacy ha in realtà ben altri fini.

4 commenti:

  1. ehilà, ben tornato!! :-)

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  2. Beh, diciamo che più che altro sono di passaggio. Comunque grazie... ;)

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  3. questo 'trucco per ingannare l'etilometro' mi suona tanto di trovata pubblicitaria per quella bibita. dovrebbero vergognarsi, in un periodo in cui non si fa altro che sensibilizzare le persone sulla sicurezza in strada loro incentivano i ragazzi a guidare in stato i ebbrezza. complimenti!

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  4. Sì, infatti anche il messaggio che arriva non è certo dei più edificanti.

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