Allora, come sapete, sta per diventare legge il ddl intercettazioni, che tra le tante chicche contiene al suo interno il famoso/famigerato
obbligo di rettifica per i blogger.
Proprio un blogger, guarda alle volte il caso, ha appena scoperto
un articolo-bufala - un falsa intervista a Buzz Aldrin inventata di sana pianta - pubblicato da La Stampa, e ha già chiesto al direttore la rettifica e le scuse. Secondo voi come andrà a finire?
Non so se tu lo conosci, ma io conosco Lo Campo e so che lavora in modo scrupoloso.
RispondiEliminaNon so se la leggi, ma io leggo La Stampa, che per esempio oggi è l'unico giornale che pubblica in prima pagina un editoriale a difesa dei blogger e contro le norme bavaglio che li uniformano a un organo di informazione professionale:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=7647&ID_sezione=&sezione=
Non so se l'hai letta, ma io leggo sul sito del Disinformatico una postilla delle 19 che in parte è in contraddizione con quanto scritto prima.
Spero che la blogosfera non presenti gli stessi vizi che pretende di combattere: mancanza di verifiche, giudizi sparati a cavolo, mancanza di umiltà nel riconoscere i propri errori.
Beppe Romeo - Torino
Paolo Attivissimo ha aggiornato il suo articolo, correggendo alcune delle cose dette in prima battuta (ad esempio la caduta del modello del LM).
RispondiEliminaMa le cose discordanti sulle due versioni dell'accaduto (quella di Paolo e della redazione de La Stampa) mi pare che restino tutte.
Veniamo al punto saliente: l'intervista, come la definisce esplicitamente la replica de La Stampa. Aver "contribuito alla preparazione delle domande" che poi vengono rivolte da altri non è fare un'intervista. Le interviste si fanno faccia a faccia, con botta e risposta, e le domande si fanno direttamente, non per interposta persona. Quel giorno anche mia figlia Linda ha fatto una domanda a Buzz Aldrin (quella sui "bip" via radio), e gliel'ho suggerita io: vuol dire quindi che io ho intervistato Aldrin? Direi proprio di no. Pertanto pubblicare le domande come se fossero state poste tutte da Lo Campo direttamente ad Aldrin è e rimane una rappresentazione ingannevole della realtà.
Va notato, inoltre, che alla replica de La Stampa manca l'affermazione più semplice e importante: quella che Lo Campo abbia davvero fatto ad Aldrin le domande citate nell'articolo. Un'omissione decisamente interessante. Se le ha fatte, come mai questo non viene detto chiaro e tondo?
La replica precisa infine che Lo Campo ha parlato "faccia a faccia" con Aldrin "al termine dell'evento", suggerendo tra le righe che il giornalista potrebbe aver intervistato l'astronauta in quell'occasione. Ma perché Lo Campo avrebbe dovuto fare ad Aldrin proprio le stesse domande che gli erano appena state rivolte dal pubblico? Non avrebbe avuto senso.
Finché questi aspetti non verranno chiariti, io aspetterei a lanciare accuse di mancanza di verifiche e umiltà alla blogosfera.