Dal punto di vista personale [...] è evidente, e lo dico senza alcun sarcasmo perchè si tratta di qualcosa di drammatico, il fatto che Cucchi ha subito dei traumi senza i quali non si sarebbe in qualche modo avviata la sequenza di eventi che ha determinato il ricovero, il suo rifiutare cibo e acqua, e il determinarsi di quella condizione clinica che ha portato al decesso, a quel punto che i nostri periti hanno definito 'di non ritornò presumibilmente il 21 di ottobre.
Ma sentite questa, sempre dall'articolo del Gazzettino:
intorno alle 6,05 del 22 ottobre», mostrava «una rigidità dei muscoli del collo e una incipiente rigidità dell'articolazione temporo-mandibolare», segni «di un incipiente rigor mortis» che «secondo l'esperienza comune, si manifestano nel corso di due o tre ore rispetto al momento in cui il soggetto è morto. Pertanto pensiamo che il paziente fu rianimato per precauzione e non perchè ancora vivo e che probabilmente la sua morte si deve a due o tre ore prima» e «probabilmente anche il medico che amministrava queste misure sapeva già che il paziente era morto e da tempo.
Scusate, vado con metilparaben a vomitare.
Come è possibile rianimare un morto tre ore dopo!!!!
RispondiEliminaChi parla in questo modo va ELIMINATO e dopo tre ore RIANIMATO,così sicuramente non fa più danni di sicuro.
INCREDIBILE.
Maurizio San Leo
frankenstein a questi gli fa un baffo..
RispondiEliminache schifo