Forse i lettori che mi seguono da più tempo sanno già cos'è la riforma della giustizia che entro il mese di aprile il governo vuole mettere in saccoccia. Già a chiamarla "riforma" ci vuole un bel coraggio. Se infatti si guarda il significato letterale, si vede chiaramente che, in linea generale, riformare vuol dire modificare qualcosa al fine di migliorarlo, di farlo funzionare meglio. Qual è oggi il male più grave che affligge la giustizia? Principalmente la lentezza, dovuta all'enorme mole di processi pendenti unita alla cronica mancanza di risorse e personale. Quindi cosa dovrebbe fare una riforma degna di questo nome? Fornire mezzi, risorse e organici adeguati. E invece no. La riforma della giustizia che vuole il governo, come spiegava ieri il Giornale, riguarderà: stretta sulle intercettazioni, eliminazione dell'obbligatorietà dell'azione penale, separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante. Poi, probabilmente, si metterà mano alla riforma del CSM e anche della Costituzione.
Sapete qual è il problema? Che, purtroppo, la maggior parte delle persone quando sente parlare di queste cose scappa via a gambe levate. E la cosa è più che comprensibile, intendiamoci. Cosa volete che gliene freghi a chi si sveglia tutti i giorni alle sette per andare al lavoro se il governo vuole eliminare le intercettazioni o separare le funzioni di pubblici ministeri e giudici? Nella migliore delle ipotesi l'italiano medio sbadiglia; nella peggiore gira pagina o cambia canale. E purtroppo il governo e i suoi pifferai magici giocano molto su questo aspetto, ben sapendo che se sui giornali si titola a tutta pagina "La grande riforma della giustizia inizierà con la separazione delle carriere", la stragrande maggioranza delle persone dirà: cavolo, che bello! E lo dirà pur senza sapere di cosa si tratta: quello che conta è il titolo a effetto. Stesso discorso per le intercettazioni. Un paio d'anni fa, pochi mesi dopo l'insediamento di questo governo, il principale house organ di casa titolava a tutta pagina: "Tutti gli italiani sono intercettati". Un concentrato di balle talmente colossali, riprese poi naturalmente dai servili tiggì, che a sbufalarle tutte ci vorrebbe una giornata. E perché tutto questo? Perché il governo aveva appunto già in previsione di mettere in campo il famigerato ddl sulle intercettazioni, quello che oggi è in dirittura d'arrivo, e quindi aveva necessità di preparare il "terreno".
Tutta questa operazione di balle mediatiche serviva (serve ancora) a trasmettere all'opinione pubblica, che notoriamente ha cose più serie a cui pensare, la sensazione che le intercettazioni telefoniche rappresentassero una minaccia per tutti; che fossero il principale nemico della privacy; che non si potesse neppure più fare una telefonata senza il timore di essere spiati da qualcuno. Naturalmente non è vero niente, ma bisognava pompare questa cosa, altrimenti qualcuno avrebbe potuto chiedersi: ma perché vogliono togliere le intercettazioni? Guai! Un cittadino che comincia a farsi domande è un cittadino pericoloso, va neutralizzato subito.
Ovviamente, qui, nello spazio di qualche post, non è possibile spiegare esaustivamente ogni aspetto di questa cosiddetta "riforma" - ho messo qualche link di spiegazioni nella colonna qui a fianco per chi fosse interessato, altrimenti c'è sempre internet. La cosa principale, comunque, che occorre sapere è che non c'è niente in questa riforma della giustizia che serva a renderla più celere. Per il semplice motivo che non è una riforma, e quindi non può migliorare un bel niente. Si tratta solo di misure che hanno l'unico obiettivo di ridimensionare il potere della magistratura di scoprire e perseguire i reati. Punto. Tutto il resto sono pie chiacchiere. Da oggi fino alla fine del mese vi racconteranno ogni sorta di panzana: sulla privacy, sui giudici fannulloni, sulle intercettazioni che mettono a rischio tutti gli italiani, sulla necessità di ristabilire l'equilibrio perduto tra politica e giustizia. Spacceranno questa accozzaglia di porcherie come la soluzione di ogni problema che affligge la giustizia nel nostro paese. E purtroppo molti ci crederanno.
La cosa sarebbe tutto sommato anche di poca importanza se riguardasse solo loro. Uno potrebbe legittimamente chiedersi: ma a me che mi frega? Ma qui non stiamo parlando di loro. Stiamo parlando di noi, delle persone normali che ogni giorno camminano per la strada. Perché se un domani che questa cosa sarà diventata legge un magistrato non potrà più mettere sotto intercettazione il telefono di un marito che massacra la moglie di botte, oppure di un presunto pedofilo che adesca un bambino fuori dalla scuola, con chi ce la prenderemo dopo? Beh, però la nostra privacy sarà più tutelata. Ci consoleremo così?
premetto che non mi intendo di separazione delle carriere (e che non ho trovato il link di cui parli..mi sarò ciecato) ma riguardo alle intercettazioni ti potrò dire che sono giuste ma se ne abusa perché vengono messi sotto controllo imprenditori, piccoli esercenti. Certo non tutti quanti e non l'operaio ma moltissimi e i costi sono altissimi.
RispondiEliminaquindi a mio avviso prima si dimostra che la persona che va intercettata è colpevole e poi la si intercetta.
poi se vogliono proprio intercettare lo facessero in Italia e al sud dove la delinquenza è elevata ma non in padania.
Proprio qualche giorno fa ho letto di intercettazioni a Perugia. Ecco queste cose mi fanno incavolare. si intercetta un imprenditore di una città nordica e padana solo perché si pensa che possa evadere le tasse.
la presunzione non può giustificare l'intercettazione.
riguardo la separazione delle carriere se gentilmente puoi dirmi dove si trova il link di cui parli potrò dire qualcosa.
non ho trovato il link di cui parli
RispondiEliminaLo rimetto qui.
perché vengono messi sotto controllo imprenditori, piccoli esercenti
Qualche fonte di quanto affermi?
e i costi sono altissimi
Non esiste alcun parametro a cui rapportarsi per stabilire se il loro costo è alto o basso. Ma nel caso tale costo fosse effettivamente "altissimo", come dici tu, ti sei mai chiesto perché?
prima si dimostra che la persona che va intercettata è colpevole e poi la si intercetta.
Dal momento che le intercettazioni servono a scoprire i reati e i loro autori, se si sa già che uno è colpevole a cosa serve intercettare? Lo si prende e lo si mette in galera, giusto? Sai, stai ragionando come Alfano, ma la cosa non mi sorprende.
se vogliono proprio intercettare lo facessero in Italia e al sud dove la delinquenza è elevata ma non in padania.
Ma a voi vi fanno con lo stampino?
Proprio qualche giorno fa ho letto di intercettazioni a Perugia. Ecco queste cose mi fanno incavolare. si intercetta un imprenditore di una città nordica e padana
Perugia città nordica e padana? Perfetto, tutto quadra.
non ho fonti particolari ma ti ripeto quello che si dice dalle nostre parti e nella sezione locale.
RispondiEliminale intercettazioni mettono sotto controllo persone legate alla mafia o alla camorra ma anche politici, imprenditori di vario tipo.. non è che ci vogliono delle fonti precise
ma se proprio insisti ecco qui
http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/10/02/22/intercettazione-butturini.html
http://irpinianelmondo.wordpress.com/2009/02/14/napoli-tangentopoli-sanita-intercettato-un-imprednitore-ci-dobbiamo-mangiare-la-citta/
Perugia è una città umbra che Bossi ha deciso far parte della padania insieme a tutta l'umbria fino alla città eridana Terni, marche e toscana e questo per due motivi principali
1. per motivi geografici le tre regioni sono tributarie del Po
2. per motivi linguistici perché si parlano lingue e idiomi di tipo gallico e celtico vicini al lombardo.
non ho fonti particolari ma ti ripeto quello che si dice dalle nostre parti e nella sezione locale
RispondiEliminaDi quello che si dice dalle tue parti o nella "sezione locale" non mi frega assolutamente niente. O mi citi delle fonti serie a quello che dici oppure puoi tornare nella tua sezione. Almeno lì potete raccontarvi tutte le balle che volete senza far danni in giro.
ma se proprio insisti ecco qui
Guarda che gli articoli che hai linkato sono due storie di imprenditori beccati, con le intercettazioni, a pagare tangenti. Ti ricordo che la corruzione è un reato piuttosto grave espressamente previsto (e punito) dal nostro codice penale. Non capisco perché continui così spudoratamente a dimostrare a tutti il tuo quoziente intellettivo.
Vabbé, in fondo ognuno si scava la fossa del ridicolo come meglio crede.
W Marco Travaglio sei forte ...buon lavoro ...saluti un tuo ammiratore da Bergamo...
RispondiEliminaA cosa serve la il federalismo al Nord se la lega Nord non rispetta la bandiera Italiana....
RispondiEliminaFrancesco da Bergamo......Marco Travaglio sei in gamba vsi avanti cosi.... Buon lavoro